PALERMO. Non è ancora l’età dell’oro. La Sicilia è il sogno di molti turisti, che però poi solo in minima parte fanno le valige e arrivano, spendendo anche molto poco. La destagionalizzazione è un miraggio e le imprese turistiche sono ancora poco competitive.
L’autocritica è dell’assessorato regionale al Turismo, guidato da Anthony Barbagallo, messa nero su bianco nel Piano di propaganda.
Gli ultimi dati fotografano una regione al centro dell’interesse dei turisti. Il brand Sicilia, insieme a quello della Toscana, risulta essere il più noto sui mercati nazionale e internazionali (in particolare quello giapponese e americano) poi però, scrive Barbagallo, «tale notorietà fatica a tradursi in interesse a scegliere l’Isola come meta di vacanza. Solo il 20% dei potenziali turisti stranieri intervistati afferma di considerare la Sicilia come meta di vacanza per il prossimo viaggio». E il dato degli italiani è di poco più alto: 24%.
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