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Alimenti, obbligatorie le etichette nutrizionali

ROMA. Da martedì scatta l'obbligo della dichiarazione nutrizionale sull'etichetta di tutti gli alimenti confezionati, che dovranno indicare le informazioni relative a valore energetico, quantità di grassi (di cui gli acidi grassi saturi), i carboidrati (di cui gli zuccheri), le proteine e il sale, espressi per 100 grammi o 100 millilitri di prodotto, e facoltativamente anche per porzione.

Da quella data infatti, fa sapere la Coldiretti, è prevista la completa entrata in vigore delle norme del Regolamento (UE) n. 1169/2011 relativo alla fornitura di informazioni sugli alimenti ai consumatori.

Per la definizione dei valori da inserire nelle dichiarazioni nutrizionali, il produttore se vorrà potrà riferirsi o ad analisi specifiche presso i laboratori, o al calcolo sulla base di valori medi noti o effettivi, relativi agli ingredienti utilizzati o su dati generalmente stabiliti e accettati.

Si potranno anche indicare gli acidi grassi monoinsaturi, acidi grassi polinsaturi, polioli, amido, fibre e i sali minerali o vitamine se contenuti in quantità significative.

Il regolamento comunitario N. 1169/2011 - precisa Coldiretti - prevede anche alcune esenzioni dall'obbligo della dichiarazione nutrizionale:

- I prodotti non trasformati che comprendono un solo ingrediente o una sola categoria di ingredienti. Rientrano in questa categoria, ad esempio, gli ortofrutticoli di III gamma (frutta e verdure surgelate) e quelli di IV gamma (ortofrutta fresca, lavata, confezionata e pronta al consumo) che non hanno subito alcun trattamento o alcuna aggiunta di ingredienti all'infuori della stessa categoria, ortaggi o frutta, (ad esempio un mix di ortaggi freschi lavati, tagliati e confezionati o anche surgelati). Non ci rientra, invece, l'olio di oliva, considerato dalla Commissione europea un prodotto trasformato;

- I prodotti trasformati che sono stati sottoposti unicamente a maturazione e che comprendono un solo ingrediente o una sola categoria di ingredienti. Rientra in questa categoria, ad esempio, l'uva passa. Non vi rientra invece il prosciutto crudo, in quanto non è un monoingrediente a causa del passaggio del sale all'alimento a seguito della salagione (utilizzata per la maturazione/stagionatura);

- Le piante aromatiche, le spezie o le loro miscele;

- Gli alimenti confezionati in imballaggi o contenitori la cui superficie maggiore misura meno di 25 cm quadrati;

- Gli alimenti anche confezionati in maniera artigianale, forniti direttamente dal fabbricante di piccole quantità di prodotti al consumatore finale o a strutture locali di vendita al dettaglio che forniscono direttamente al consumatore finale. In relazione a questo punto la circolare interministeriale MISE-Salute n. 361078 del 16/11/2016 ha chiarito - precisa Coldiretti - che tale esenzione riguarda in sostanza i prodotti offerti in vendita diretta dalle microimprese, ossia quelle sotto i 2 milioni di euro e i 10 dipendenti, nell'ambito del circuito locale, che è quello della provincia dove ha sede l'impresa e le province limitrofe.

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