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"Ciampi traditore", è bufera su Salvini

Fonte Ansa

ROMA. Rappresentanti delle istituzioni e  leader politici: tutti ricordano e rimpiangono Carlo Azeglio  Ciampi. Tutti tranne uno: il leader della lega Matteo Salvini,  con una sparata contro l'ex presidente della Repubblica, da lui  giudicato «uno dei traditori dell'Italia e degli italiani  insieme a Napolitano, Prodi e Monti, uno dei complici della  svendita dell'Italia ai poteri forti». Ne nasce una polemica che  vede scendere in campo anche il presidente del Senato Grasso,  che al sentire le parole di Salvini va su tutte le furie:   «strumentalizzare la morte di Ciampi è da sciacalli», è la sua  dura reprimenda contro il capo dei leghisti. Nelle stesse ore   il capogruppo del Pd al Senato Zanda preannuncia una visita in  procura per presentare un esposto contro Salvini. Senza arrivare  a tanto, anche Forza Italia prende le distanze dai leghisti: il  capogruppo azzurro al Senato Paolo Romani dice che la figura di  Ciampi merita «rispetto» e ricorda che il partito di Berlusconi  concorse alla sua elezione «con spirito bipartisan». Duro anche   Enrico Zanetti, segretario politico di Scelta Civica che bolla  l'attacco di Salvini come «patetico, prima ancora che  ignominioso».

Lo scontro sull'uscita di Salvini - che in serata fa  spallucce e, anzi, rilancia la sua posizione («L'Italia è la  patria del falso», «se qualcuno muore ed era un maledetto prima,  diventa un santo») - relega per buona parte della giornata in  secondo piano il diluvio di dichiarazioni con cui politici di  ogni schieramento esprimono cordoglio per la morte dell'ex  presidente: da Fratelli d'Italia alla Sinistra Italiana di  Vendola, è tutto un fiorire di attestati di stima.     Matteo Renzi è il primo a esprimere la riconoscenza delle  istituzioni italiane verso Ciampi. «L'abbraccio del Governo alla  signora Franca. E un pensiero grato all'uomo delle Istituzioni  che ha servito con passione l'Italia», ha scritto il premier su  Facebook. Dal Quirinale, Sergio Mattarella dice che «gli  italiani non dimenticheranno il presidente Ciampi. Continueranno  ad apprezzarlo, e a considerarlo un esempio di competenza, di  dedizione, di generosità, di passione» di un «grande italiano e  grande europeo».      A parte l'eccezione leghista, il cordoglio per la morte  dell'ex capo dello Stato non conosce confini politici. Ci sono  anche i cinque stelle, attraverso i capigruppo e due sindaci:  quello di Roma Virginia Raggi e quello di Livorno (la città di  Ciampi) Filippo Nogarin: «Italia e Europa - scrive quest'ultimo  - piangono un grande livornese, un fiero servitore dello Stato.  Livorno abbraccia Franca Ciampi».

Tra i tanti a intervenire, Romano Prodi, presidente del  consiglio durante il mandato di Ciampi al Quirinale: «La morte  di Carlo Azeglio Ciampi mi addolora in modo particolare e   profondo. Sono sempre stato colpito dalla sua carica umana e  dalla sua autorevolezza. Altro ex premier, Enrico Letta: »Ci  lascia uno dei padri. Se l'Italia è (ancora) un grande Paese la  riconoscenza che dobbiamo a Ciampi è enorme«. Per Massimo  D'Alema, Ciampi »è stato il presidente di tutti i cittadini, che  ha cercato di restituire agli italiani l'orgoglio  dell'appartenenza ad una comunità nazionale, l'orgoglio della  nostra storia e dei nostri valori comuni.     Un commosso ricordo di Ciampi è venuto da Giorgio Napolitano,  suo successore al Colle: »Carlo Azeglio Ciampi ha operato  ininterrottamente al servizio dello Stato e dell'interesse  pubblico. Ha ridato forza all'idea e ai simboli della patria. E  nel sentimento comune degli italiani ha impersonato valori  preziosi di probità, integrità morale, talento operoso e  multiforme cultura, dedizione alle cause più nobili.

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