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E' scontro Ue-Austria sul Brennero, Gentiloni e Alfano: no alle barriere

E' braccio di ferro sulla barriera che l'Austria ha iniziato a costruire al Brennero, con l'Ue e l'Italia da una parte che chiedono al governo austriaco di fermarsi e Vienna dall'altro che insiste, giudicando "necessari" i controlli

ROMA.  E' braccio di ferro sulla barriera che l'Austria ha iniziato a costruire al Brennero, con l'Ue e l'Italia da una parte che chiedono al governo austriaco di fermarsi e Vienna dall'altro che insiste, giudicando "necessari" i controlli.

"Con l'Austria c'è amicizia, ma noi pretendiamo che siano rispettate le regole europee", ha detto Matteo Renzi da Teheran, unendosi alle posizioni espresse da Bruxelles e chiedendo una valutazione urgente della Commissione riguardo alla scelta del governo austriaco di costruire una barriera al Brennero. In serata, il ministro degli Esteri Paolo Gentiloni e quello dell'Interno Angelino Alfano, in una lettera congiunta ad Avramopoulos, hanno chiesto appunto una verifica urgente dell'Ue sulla condotta di Vienna: "Le misure annunciate" dall'Austria - si legge nella lettera - inducono a chiedere con estrema urgenza la verifica da parte della Commissione della loro compatibilità con le regole di Schengen. La decisione di ripristinare i controlli interni con l'Italia non appare suffragata da elementi fattuali. E la reintroduzione di barriere tecniche non può in alcun modo essere considerata proporzionata".

Parole nette, che seguono quelle altrettanto chiare dei vertici di Bruxelles. "Quello che sta accadendo al confine tra Italia e Austria, costruire barriere tra Stati di Schengen - aveva osservato stamane lo stesso Avramopoulos alla plenaria di Strasburgo - non è la soluzione giusta.Credo nella costruzione di ponti, non di muri".

Duro anche il giudizio della Commissione Ue. "Per ora - ha detto la portavoce Natasha Bertaud - abbiamo visto l'annuncio sulla stampa, ma se il piano dovesse materializzarsi guarderemo alla situazione con molta serietà. Siamo molto preoccupati". Quindi ha ribadito la regola generale, che cioè "le reintroduzioni dei controlli alle frontiere interne devono essere eccezionali e temporanei". Acido anche il commento del presidente del gruppo S&D, Gianni Pittella: "L'Austria sta costruendo una barriera preventiva per difendersi da 20/25 rifugiati: se non fosse una cosa tanto seria, direi che siamo al ridicolo". Un coro di critiche che tuttavia, non smuove di un centimetro il governo austriaco.

»Il management di confine al Brennero e le nuove misure legislative sul diritto d'asilo non sono auspicabili, ma necessarie e giuste«, ha osservato il Cancelliere austriaco Werner Faymann. A suo giudizio, »è assolutamente fuori discussione« non fare niente e accogliere persone senza limiti e senza controlli. »Mi assumo la responsabilità«, ha sancito il Cancelliere. Anche il suo ministro dell'Interno, Johanna Mikl-Leitner, ha fatto capire che Vienna non intende fare passi indietro, giudicando »non comprensibile« l'agitazione in Italia per l'avvio dei lavori di questa barriera al confine.

Secondo lei, viene »ora messo in pratica puntualmente quanto già annunciato da settimane e messo sul tavolo in maniera chiara anche la scorsa settimana a Roma«. L'Austria, ha chiarito il ministro, »farà di tutto per mantenere la libertà di passaggio al Brennero, per questo dai nostri partner italiani deve essere assicurato che non vi sarà nessun flusso incontrollato di profughi dall'Italia attraverso il Brennero«. Tuttavia ha aggiunto che il suo Paese si prepara nell'eventualità che questo non accada: »Bisogna quindi cominciare adesso con i lavori e non quando il problema dovesse presentarsi«. Mikl-Leitner infine ha rivelato che, durante »un colloquio costruttivo«, Alfano le ha assicurato che l'Italia prenderà le misure necessarie per evitare il flusso di profughi al Brennero: »In questo senso - ha concluso - la stretta dei controlli al Brennero dipenderà dal successo delle misure italiane«.

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