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Regionali, un altro interpello andato a vuoto: il governo pensa alle rotazioni forzate

Il dipartimento Acqua e Rifiuti ha chiesto 27 rinforzi ma finora nessuna adesione

PALERMO. L’eterna questione del personale regionale mal distribuito negli uffici questa volta rischia di causare seri danni all’amministrazione e ha già mandato su tutte le furie l’assessore Vania Contrafatto, mentre il governo torna a ipotizzare il ricorso in via straordinaria alle rotazioni «forzate».

Perché al dipartimento dell’Acqua e dei rifiuti, uno dei settori più caldi negli ultimi tempi, servono 16 funzionari e 11 istruttori in più per svolgere tutta una serie di delicatissime attività. A cominciare dalla gestione del mega progetto per la realizzazione e la sistemazione di impianti di depurazione in una cinquantina di Comuni, per un totale di oltre un miliardo di euro già finanziati. E poi c’è da portare avanti la spesa dei fondi comunitari, vanno seguiti i lavori sulla dissalazione e ci sono persino le attività di segreteria e protocollo da supportare. Tutto messo nero su bianco nella richiesta avanzata dal dirigente dell’area Affari generali del dipartimento delle Acque e rifiuti. L’avviso interno per reclutare il personale è stato pubblicato lo scorso 5 agosto e scadrà tra due giorni. Ma gli uffici, dopo una prima ricognizione, hanno già sentenziato: al momento non c’è praticamente alcuna adesione.

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