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Grandi abbuffate? Colpa di una carenza ormonale nel cervello

ROMA. Non solo un particolare debole per i dolci ma una vera e propria carenza ormonale nel cervello sarebbe all'origine delle grandi abuffate. La scoperta, che potrebbe avere implicazioni per la cura dell'obesità, è frutto dello studio condotto da un team di ricercatori della Rutgers University e pubblicato sulla rivista Cell Report.

L'ingestione eccessiva e compulsiva di cibo avviene quando le persone non hanno sufficiente GLP-1 (glucagon-like peptide 1, peptide simile al glucagone), ovvero sequenze di amminoacidi secrete dalle cellule sia del piccolo intestino che del cervello, che danno il segnale di aver mangiato a suficienza. I ricercatori hanno esaminato i livelli di questo ormone su cavie di laboratorio. «I topi in cui il deficit di GLP-1 è stato indotto, hanno mangiato al di là della necessità di calorie ed evidenziato un incremento preferenza per il cibo ricco di grassi», afferma Vincent Mirabella, co-autore dello studio. «Al contrario, quando abbiamo migliorato segnalazione GLP-1 nel cervello dei topi siamo stati in grado di bloccare la preferenza
di cibi ad alto contenuto di grassi».

Esiste già un farmaco che imita l'ormone in quesione. Originariamente progettato per migliorare la tolleranza al glucosio per diabetici, è utilizzato come trattamento per l'obesità. Ma si rivolge tutto il corpo e ha effetti collaterali che potrebbero causare problemi per il pancreas, cistifellea e reni. Lo studio offre lo spunto per un approccio diverso che influenzi solo i neuroni nel cervello.

«L'eccesso di cibo può essere considerato un dipendenza, un disturbo neuropsichiatrico», dice Pang. «Scoprendo come il sistema nervoso centrale regola l'assunzione di cibo attraverso il GLP-1 potremmo essere in grado di fornire una terapia più mirata con minori effetti collaterali», commenta l'autore principale dello studio, Zhiping Pang.

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