PALERMO. Governo e sindacati non trovano l’accordo e sfuma la possibilità di rendere revocabile la domanda di prepensionamento alla Regione.
Si riapre così lo scontro nato dopo i tagli ai regionali introdotti con la Finanziaria. L’Aran aveva convocato le sigle autonome e confederali per mercoledì sera. Sul tavolo un accordo che avrebbe corretto in corsa la riforma delle pensioni introducendo tramite la concertazione la possibilità di ritirare la domanda già presentata. È una previsione senza la quale, secondo l’assessore al Personale Ettore Leotta, si rischia perfino che il governo nazionale impugni la legge. Che oggi consente il pensionamento anticipato a chi matura i requisiti in vigore prima della riforma Fornero: in questo caso il taglio all’assegno pensionistico previsto dalla Finanziaria viene dimezzato.
Ma i sindacati hanno fatto muro. I Cobas Codir non sono neppure andati all’incontro: «Il governo rimedi da sè ai suoi errori». E ieri hanno «avvertito» i dipendenti regionali sui rischi di questa fase: «Chi farà domanda adesso, o addirittura va subito in prepensionamento, rischia di finire esodato se nel frattempo lo Stato impugnerà la legge».
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