
PALERMO. Il territorio tra Caltavuturo, Cerda e Polizzi Generosa è ancora instabile.
Proprio ieri dieci chilometri della strada statale 120 sono stati vietati al transito ancora per movimenti franosi nella zona.
Così la scelta di realizzare la bretella in gran parte sulla provinciale 24 di Caltavuturo franata in questi mesi di pioggia ai geologi dell'Università di Palemo appare un azzardo.
Non solo perchè adesso dopo le piogge si deve attendere l'assestamento del terreno, ma perchè la mole di traffico che dovrebbe passare sulla bretella rischia di fare franare la strada in pochissimo tempo.
Se fossero confermati le perplessità dei geologi, l'ipotesi dei tre mesi per realizzare la nuova strada, come promesso dal ministro Graziano Delrio, non sarebbe così certa.
Nuovi argomenti per gli scettici che in questi giorni hanno attaccato la Regione, l'Anas e il governo nazionale per quanto accaduto. Contestazioni che hanno preso forma in un gruppo di facebook che si chiama "Adesso basta" che ha raggiunto in pochi giorni 15 mila adesioni.
Non paghiamo più le tasse se non ci restituiscono statali e autostrade efficienti.
5 Commenti
MONICA
16/04/2015 14:05
Mi auguro che stiano scherzando o che già abbiamo pensato a un alternativa alla bretella perché se no mi auguro che tutti coloro che dicono che la strada sfranerebbe tempo nulla non hanno mai fatto la strada per polizzi e mi auguro ci rimangano bloccati per un giorno intero
Vincenzo D.
16/04/2015 16:07
Ancora la si deve progettare e già sulla carta questa bretella sta franando!!!!! Prima gli espropri...adesso il rischio frana.... domani chissà quale altro ostacolo mentre in California e Giappone,dopo i terremoti devastanti cui sono ciclicamente soggetti, i ponti li ricostruiscono in pochi mesi!
Toti
16/04/2015 18:02
Sulla 120 non c'è stata alcuna nuova frana e' nelle stesse condizioni da diversi anni! E' stata chiusa perché l'ANAS non vuole responsabilita oggi ho visto che invece di togliere la terra dalla carreggiata una squadra era impegnata a buttare il diserbante! Tra l'altro nel tratto " chiuso" semplicemente assurdo.
Renato Leone
17/04/2015 07:50
Ma qualcuno paga x gli errori commessi?come pure l'eliporto del messinese?io penso proprio di no,l'Italia è la mecca dei ladri,falsi politici ladroni ed di tutte le azioni illegali di un certo tipo.
Franco Pizzuto
17/04/2015 07:52
Non solo non siamo capaci di prevenire i disastri ma non siamo neanche capaci di trovare le giuste soluzioni. Ma dove pensiamo di andare con questa classe dirigente. Si interviene dicendo che con una semplice bretella in soli tre mesi si e' in condizione si e' in condizioni di risolvere seppure parzialmente e temporaneamente il problema, poi arriva un tecnico dell'ultima ora e dice che sarebbe un grave rischio sia per la grande mole di traffico previsto sia per la costante presenza del pericolo di frane. Ma allora chi deve decidere il da farsi. Intanto i disagi si accumulano e la gente disperata non sa piu' a quale santo pregare. Si perche' ormai solo i santi possono salvare questa povera Sicilia sempre piu' mal governata dalla incapacita' di chi e' stato molto maldestramente e' stato chiamato a farlo. Credo che ci dobbiamo rassegnarci per alcuni anni ad avere due Sicilie divise da un viadotto di alcune centinaia di metri che e' crollato anno dopo anno nell'indifferenza generale e con la stessa indifferenza non sara' ricostruito in tempi brevi.