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Beni culturali, dirigenti senza contratto
Sul piede di guerra: pronti allo sciopero

Trecento senza contratto: pronti allo sciopero e alle vie legali. La Regione: situazione ereditata, i primi 90 sono in fase di registrazione

PALERMO.  Scoppia la rivolta dei dirigenti dei beni culturali. Il sindacato Dirsi ha annunciato l’avvio delle procedure per lo sciopero perchè da un anno, dicono, in 300 sono al lavoro senza aver firmato il contratto. Il motivo? Non c’erano le risorse per pagare parte delle indennità e mancavano persino gli obiettivi che i dirigenti avrebbero dovuto rispettare. Il dirigente generale Salvatore Giglione assicura che a breve il caso sarà risolto ma i dirigenti adesso minacciano forme clamorose di protesta.

«Fino ad oggi - spiega Eugenio Patricolo, segretario regionale del sindacato - questi dirigenti hanno lavorato gravandosi la responsabilità dell’attività amministrativa, della gestione e dei relativi risultati e senza l’indennità di posizione. Neanche le assicurazioni - prosegue - vogliono più proteggere la nostra attività e hanno rifiutato il contratto». Il dirigente generale Giglione replica però sostenendo che «è una situazione che ereditiamo dal passato e che sindacati e dirigenti conoscono bene. Semplicemente non c’era l’impegno per gli oneri accessori per il contratto della dirigenza per il 2013.

Siamo riusciti a sanare la questione ma abbiamo dovuto affrontare un altro problema, quello degli obiettivi che andavano definiti». Una serie di procedimenti burocratici che secondo Giglione sono adesso quasi superati. «I primi 90 contratti - spiega - sono stati mandati in registrazione e a breve saranno pronti, mentre gli altri 220 circa sono in corso di stesura». L’assemblea sindacale dei lavoratori però è andata avanti e ha individuato le possibili forme di lotta.

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