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Gela, ancora spari contro un panificio

Il proprietario, Giuseppe Pioggialina, di 49 anni, non ha saputo fornire elementi utili alle indagini che i carabinieri hanno avviato indagini sull'episodio, collegandolo ad altri due danneggiamenti avvenuti nei giorni scorsi in danno di altrettanti fornai, e inserendolo nel contesto della cosiddetta "guerra sul prezzo del pane"

GELA. Due colpi di pistola calibro 38 sono stati sparati, la scorsa notte, a Gela, contro la saracinesca di un panificio di corso Salvatore Aldisio, di fronte alla chiesa di S. Giacomo.
Il proprietario, Giuseppe Pioggialina, di 49 anni, non ha saputo fornire elementi utili alle indagini che i carabinieri hanno avviato indagini sull'episodio, collegandolo ad altri due danneggiamenti avvenuti nei giorni scorsi in danno di altrettanti fornai, e inserendolo nel contesto della cosiddetta "guerra sul prezzo del pane" esplosa durante l'estate tra i 55 panificatori di Gela.

Martedì scorso, in via Tartini, tre proiettili dello stesso calibro avevano perforato la saracinesca del panificio di Gaetano Marinetti, 64 anni, presidente regionale dei panificatori aderenti alla Confartigianato. Il 27 settembre, in via Pignatelli, era stata incendiata la porta del retrobottega del "Panificio S. Giacomo" di Marco Cassarino, 29 anni. Poche settimane fa, i panificatori gelesi avevano raggiunto l'accordo di vendere il pane a due euro e mezzo al chilo, dopo che per mesi c'era stato chi aveva l'aveva abbassato a un euro. Marinetti era per il prezzo pieno, Pioggialina e Cassarino i "ribassisti". La "guerra" suscitò clamore in città e fece scattare controlli di tipo amministrativo e fiscale.

L'ispettorato del lavoro ha multato e denunciato quasi tutti i fornai per irregolarità di varia natura e soprattutto per il massiccio ricorso al "lavoro nero". Per alcuni panifici è stata anche avviata la procedura di chiusura temporanea.

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