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Gela, spari contro panificio: si indaga su "guerra del pane"

Si tratta del locale di Gaetano Marinetti, a lungo presidente dei panificatori della Confartigianato. Si è dimesso alcune settimane fa durante la "guerra sul prezzo del pane". Indagano i carabinieri

GELA. Tre colpi di pistola, ad evidente scopo intimidatorio, sono stati sparati, ieri sera,
a Gela, contro una saracinesca del più grande panificio della città, quello di Gaetano Marinetti, di 64 anni, in via Tartini, a poche decine di metri dalla caserma dei carabinieri.
Ai militari, intervenuti sul posto, il proprietario ha dichiarato di non avere ricevuto minacce né richieste di denaro. Marinetti è stato a lungo presidente dei panificatori della Confartigianato di Gela, per dimettersi, poche settimane addietro, in polemica con i colleghi, durante la cosiddetta "guerra sul prezzo del pane".
Gli inquirenti, pur non escludendo altre ipotesi, starebbero valutando i risvolti proprio di questo scontro professionale esploso durante l'estate tra i 55 fornai gelesi. Per battere la
concorrenza, alcuni avevano portato la tariffa da 2,5 euro al kg a un euro, ad adeguarsi al ribasso, pur lavorando in perdita, col paventato rischio di dover chiudere l'attività.
E quando, dopo tre mesi, è tornata la pace nella categoria, con l'accordo per il ripristino del prezzo originario di due euro e mezzo, sono avvenuti l'incendio alla saracinesca del "Panificio S. Giacomo" (uno degli ex ribelli "ribassisti") e, ieri sera, gli spari contro il Panificio Marinetti, fautore della tariffa piena.

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