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"Fiat, una tragedia ma ora rialziamoci"

Stefano Vitale, presidente del consiglio comunale di Termini Imerese ha scritto a www.gds.it. Uno sfogo da cittadino, che racconta di suo padre, operaio allo stabilimento

E' l’ultimo giorno di produzione auto alla Fiat di Termini. Una tristezza enorme. Per me doppia! Non solo perché da cittadino e amministratore pubblico di Termini rilevo che mancherà il lavoro a tante famiglie di ormai ex impiegati ed operai Fiat, che conosco personalmente, ma anche a tutte le famiglie di Termitani le cui sorti sono riconducibili a questa vicenda. Praticamente tutti i termitani, nessuno escluso!
Ma c’è tristezza anche perché oggi si chiude una pagina di storia della mia vita. Io figlio della Fiat , nato a Torino, perché papà, operaio Fiat lavorava lì, cresciuto a Termini Imerese perché papà trasferito qui e da sempre legato al mondo Fiat in tutti i sensi. Ricordo da piccolo, non si aspettava che il Circo che portava la Fiat, i regali di Natale per noi bambini, le passeggiate in bici, le gite organizzate e tutto era o sembrava bellissimo. Da sempre in famiglia solo macchine Fiat, la 500, la 127, la Ritmo, la Tipo, la Panda ed in ultimo la Punto. A tutte queste auto sono legati periodi bellissimi della mia vita. I viaggi con la famiglia, la prima guida in auto, la patente, le uscite con la fidanzata con gli amici e tutto il resto. Oggi niente più di tutto questo. Solo ricordi. E pensare che, come detto, la mia vita a Termini è legata alla Fiat; e questo mi fa venire i brividi. Guardo mia moglie, mio figlio e penso che se non ci fosse stata la Fiat a Termini non li avrei mai visti, conosciuti avuti; e li vedo scomparire come nel film Ritorno al Futuro… e piango! Sì, piango! Oggi solo lacrime e tristezza! Ma domani… no ! Domani dobbiamo rialzarci tutti e ricominciare a lottare, perché qualcosa qui deve ancora cambiare, deve ancora succedere!

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