LAMPEDUSA. Sono state distrutte la notte scorsa da ignoti le reti per l'inanellamento degli uccelli migratori montate in Contrada Sanguedolce a Lampedusa. Il sito fa parte di un progetto di studio e ricerca sui volatili condotto, per il terzo anno consecutivo, dalla stazione siciliana con l'Ispra, l'università di Palermo e Legambiente - ente gestore della riserva naturale "Isola di Lampedusa". Il progetto, della durata di un mese, è contemporaneamente condotto in altre isole del Mediterraneo ed è finalizzato alla conoscenza delle rotte e strategie migratorie degli uccelli migratori. "I dati raccolti a Lampedusa - afferma il professor Bruno Massa dell'Università di Palermo - hanno grande importanza sotto il profilo scientifico e conservazionistico, in virtù della posizione geografica dell'isola". Contemporaneamente è incendiata l'automobile del comproprietario dell'abitazione dove sono ospitati i ricercatori. "Si tratta di un grave atto di natura intimidatoria - dice Giusi Nicolini, direttore della riserva naturale gestita da Legambiente, - che colpisce sia i ricercatori che la Riserva nella sua attività di sostegno e incentivazione alla ricerca scientifica, individuata con ogni evidenza come unica attività di disturbo al bracconaggio". Le indagini sono condotte dai carabinieri.
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