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Lega del Sud, Micciché: possiamo raggiungere il 4%

Il sottosegretario dopo la cena col premier che ha dato il via libera: "Daremo vita a un gruppo autonomo al Senato"

PALERMO. «Sarà un partito di centrodestra, alleato di Berlusconi, che può arrivare al 4% a livello nazionale. E se aderiranno anche la Prestigiacomo e la Carfagna potremmo crescere almeno di un altro punto percentuale»: Gianfranco Miccichè disegna il suo partito del Sud all’indomani della cena in cui è arrivato il via libera del premier.
Ci sarà un nuovo simbolo?
«Questo è da studiare. La cosa certa è che sarà una federazione con gli altri partiti di ispirazione meridionalista. Nasciamo per condizionare le scelte del governo e questo si può fare solo stando in maggioranza e governando. E riconosciamo a Berlusconi il ruolo di mediatore fra il Nord e il Sud».
È vero che Berlusconi le ha chiesto di non dar fastidio alla Lega?
«No perchè sa che io mai sarei aggressivo con la Lega. Anzi, li invidio per quello che riescono a fare. Ma ci riescono perchè nessuno è mai contrario. Noi lavoriamo per le prossime Politiche. Intanto però diamo vita a un gruppo autonomo al Senato (10 senatori, ndr) e forse anche alla Camera (25). Solo così si può condizionare le scelte».
Anche Lombardo sta creando un nuovo movimento meridionalista. Collaborerete?
«In politica mai dire mai. Ma Lombardo se lo conosci lo eviti. E poi ha detto una gran fesseria annunciando che non starà nè col Pdl nè col Pd. Così ha la certezza di non contare nulla in ogni caso. Se resta all’opposizione non serve a nulla».
E il Pid? Mannino pronostica che Romano finirà in lista con Forza del Sud.
«Ho grande rispetto per il progetto di Romano. Sono convinto che in Sicilia potranno avere un ruolo importante. Ma non mi sembra che esista un progetto Pid nazionale. Il Sud lo si aiuta solo contando a Roma e non mi sembra il loro caso».
Il primo progetto del partito del Sud?
«La nostra grande battaglia è quella dell’eliminazione delle autorizzazioni. Di questo ho discusso anche con Berlusconi».
All’Ars i suoi fedelissimi dicono che Berlusconi le abbia dato il via libera per la candidatura alla presidenza della Regione. E così?
«Io sono felicissimo delle rassicurazioni di Berlusconi. Ma qui qualcuno dimentica che ora noi abbiamo un nostro partito e facciamo da soli le scelte. A Napoli abbiamo proposto come candidato sindaco Lettieri ed è finita col Pdl che lo sostiene insieme a noi».
Può finire così pure per Palazzo d’Orleans o teme di ritrovarsi avversario un ex compagno di partito?
«Non temo nulla ma escludo che nel Pdl facciano due volte lo stesso errore. Nel 2008 fecero le barricate per non avermi come candidato presidente. La mia non è una imposizione comunque, io vado avanti in ogni caso».
Come giudica i suoi rapporti con Schifani e Alfano?
«Mai avuto nulla contro di loro. Forse è vero il contrario. Ma ricordo che fui io a presentarli a Berlusconi scommettendo sulle loro capacità».
Forza del Sud tornerà in giunta a Palermo?
«Ci devono essere le condizioni. E oggi mi sembra difficile. Ma non sono contrario per principio».   

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