Fabrizio Donato si ritira e lo ha fatto, con un video molto emozionante. Il capitano di mille battaglie dell’atletica azzurra, a pochi giorni dal quarantacinquesimo compleanno. Difficile racchiudere in un testo la carriera di questo campione, esempio in pedana e nella vita quotidiana, punto di riferimento di tanti ragazzi cresciuti al suo fianco nell’atletica. E allora, si può partire dai numeri della carriera sportiva, almeno per tracciare un perimetro razionale in un racconto che non potrà che essere soprattutto emozionale: la medaglia di bronzo olimpica di Londra 2012 (alla quarta delle sue cinque esperienze a Cinque Cerchi), il titolo europeo outdoor dello stesso anno a Helsinki, il titolo europeo indoor a Torino 2009 (con l’argento colto due anni dopo a Parigi, e nel 2017 a Belgrado), le 47 maglie azzurre, i 23 titoli italiani assoluti tra indoor e outdoor (e al coperto, uno spazio di vent'anni tra il primo e l’ultimo, dal 1998 al 2018), i record italiani assoluti outdoor (17,60, colto nella indimenticabile serata della Notturna di Milano 2000) e indoor (17,73, coinciso con l’argento europeo, quando costrinse il francese Tamgho al record del mondo per batterlo). Elementi di una carriera lunga e ricca di momenti di gioia. Ovviamente alternati a fasi di insuccesso e dolore. Seguito da Roberto Pericoli, col quale ha formato un sodalizio granitico, avversario storico prima di Paolo Camossi (oggi tornato alla ribalta come coach di Marcell Jacobs) e poi dello sfortunato Daniele Greco, Fabrizio Donato è stato il simbolo di un’atletica italiana fatta fondamentalmente di talento, lavoro ed equilibrio. Tre lati di una piramide che ha toccato vette altissime, e che ha fatto scuola, generando, nel polo delle Fiamme Gialle, a Ostia, sul litorale laziale, tante altre vicende sportive esemplari. Con la moglie Patrizia Spuri (ex primatista italiana dei 400 metri, e poi ottocentista ancora oggi tra le migliori di sempre) ha costruito una famiglia a misura per la costruzione del sogno, reso ancor più tale dalla nascita di Greta e Viola. ITALPRESS