Ad Aurelio de Laurentiis che gli dà l'ultimatum, Maurizio Sarri chiede "due giorni di recupero".
Il sipario sula stagione del Napoli si conclude con la vittoria sul Crotone, con 91 punti in classifica e con la sensazione che il tecnico azzurro possa lasciare, ma senza certezze. Lo dice chiaro il patron azzuror nel dopopartita: "Se Sarri resta? Dovete chiederlo a lui, a me non ha mai voluto rispondere. Per me la data non c'è più, è tempo scaduto. Io mi devo prendere la responsabilità, dobbiamo andare avanti. Non è detto vada via, c'è una clausola vediamo cosa accadrà".
Passano pochi minuti e Sarri risponde in conferenza stampa: "Tempo scaduto? Penso - dice il toscano - che dopo un anno un paio di giorni di tempo di recupero ci possano stare". Poi però si lascia andare alla concreta possibiltà di andare via, al Chelsea o allo Zenit che lo cercano: "Il sì al Napoli - spiega - sarebbe detto con il cuore e questa squadra sarà nel mio cuore per sempre. Nella vita purtroppo finisce tutto e a volte anche una storia è bello farla finire prima che si macchi un po'". In attesa che De Laurentiis gli faccia capire se i supplementari per una decisione sul futuro gli verranno concessi, Sarri spiega i paletti messi nell'incontro con il presidente per rimanere in azzurro:
"Se rimango qui - dice - voglio avere la percezione che sia possibile ripetersi, non la certezza, perché questo non ce la può dare nessuno. Certo a Napoli abbiamo clausole rescissorie a delle cifre per cui un pari livello non lo trovi uno. Penso a Mertens, uno che fa almeno venti gol e che costi 28 milioni non c'è sul mercato. Penso che puoi perdere Albiol a 7-8 milioni in un momento in cui vedo pagare 70-80 milioni un centrale difensivo in giro per l'Europa che non vale Albiol. Purtroppo questi contratti sono stati fatti anni fa e il mercato dopo l'ultimo contratto tv in Inghilterra è cambiato perché si spartiscono mezzo miliardo in più quindi i prezzi sono saliti".
Sarri sottolinea anche che "della decisione devo parlare anche con la mia famiglia", aggiungendo anche che "dopo Napoli non e la sentirei di allenare subito un'altra squadra italiana, quindi andrei all'estero. Ma anche se andassi in Cina, parlerei del Napoli dicendo sempre 'noi'".
Persone:
Caricamento commenti
Commenta la notizia