MILANO. Con un piede già in Serie B, il Benevento si toglie la soddisfazione della prima vittoria in trasferta. E sceglie il prestigioso palcoscenico di San Siro, con ancora una volta il Milan protagonista suo malgrado di una pagina di storia del club campano. All'andata il gol del portiere Brignoli all'ultimo secondo regalò al Benevento il primo punto in A dopo 14 sconfitte di fila, questa volta un guizzo di Iemmello ha fruttato il primo successo lontano da casa (0-1, dopo un pari e 15 ko), contro una delle peggiori edizioni del Milan in questa stagione. Finisce con i tifosi del Benevento in tripudio, il presidente Vigorito che abbraccia l'allenatore De Zerbi e i giocatori a uno a uno, mentre Bonucci e compagni escono dal campo fra i fischi, per la sesta partita di fila senza vittoria e con la qualificazione alla prossima Europa League insidiata da Atalanta, Sampdoria e Fiorentina che incalzano. Per i rossoneri saranno probabilmente decisive le ultime due sfide, a Bergamo e a San Siro contro i viola, e servirà cambiare marcia sin da subito a Bologna. Un tiro in porta basta al Benevento per far capitolare questo Milan, ma gli errori al 29' del primo tempo di Borini (palla persa che consente a Viola l'assist vincente) e Bonucci (come conferma la Var, tiene in gioco Iemmello, freddo nel battere Donnarumma sotto le gambe) non sono gli unici a irritare Gattuso. Né basta ai rossoneri giocare in superiorità numerica gli ultimi 10', complice una sciocca doppia ammonizione in 5' di Diabaté, entrato al 17' della ripresa. Il Milan protesta per almeno un contatto in area e nella ripresa colpisce una traversa con Kessie', ma il problema chiave è il solito: il gol che non arriva. Non rende nemmeno l'ultima mossa di Gattuso, il 4-4-2 con Borini in mediana e la coppia offensiva Cutrone-André Silva. Al di là di qualche parata di Puggioni, l'esperimento è bocciato, soprattutto perché l'intesa fra Cutrone e André Silva si conferma ai minimi termini. I due non trovano vita facile nemmeno contro la difesa dell'ultima squadra in campionato, e fa brutta figura anche Rodriguez, non solo per il retropassaggio con cui rischia l'autogol, sventato da Donnarumma sulla riga. L'atteggiamento spavaldo del Benevento manda in crisi più di un rossonero, e nemmeno dopo il gol c'è una reazione poderosa. Gli ospiti restano ordinati, con Sandro che liquida senza problemi André Silva in un paio di contrasti. A inizio ripresa Gattuso inserisce Suso per Borini, poi al 17' sostituisce proprio il portoghese con Kalinic, ma anche il croato fallisce le sue chance. Nel finale Diabaté rischia di rovinare tutto, ma l'impresa del Benevento regge anche agli ultimi minuti, infiammati da scintille in campo. La retrocessione è ormai inevitabile ("Dovremo consolidarci come società in B", ammette Vigorito), ma ora il campionato del Benevento è un po' meno amaro.