BERGAMO. L’Inter riagguanta le due romane senza perdere di vista la Champions, mentre per l’Atalanta inforcare l’occhiale casalingo serve a ben poco in ottica rush finale per l’Europa League. Comunque sopravanza temporaneamente la Sampdoria all’ottavo posto (49) con la Fiorentina settima (ultimo posto utile) impegnata domenica tra le mura amiche con la pericolante Spal e in odore di minifuga.
Uno score figlio di una frazione per parte, ma vinta solo ai punti in mezzo a una certa imprecisione di fondo, che ha denunciato il fiato corto della squadra di Gasperini. Detto che prima dell’inizio della sfida vengono festeggiate, con tanto di giro d’onore, le campionesse olimpiche bergamasche Sofia Goggia (discesa libera) e Michela Moioli (snowboard cross), poi parte subito forte la Dea, che nei primi due minuti ha già due occasioni all’attivo: de Roon innesca Gomez e sul cross c'è la chiusura provvidenziale di Borja Valero.
Sul primo tiro dalla bandierina del Papu il rientrante Caldara (ultimo match di campionato contro la Fiorentina il 18 febbraio scorso) si gira e scaglia la botta di sinistro alle stelle. Ai padroni di casa manca solo la mira, vedi triangolo lungo chiesto a Cristante dallo stesso argentino al 5' con radente calciato a lato senza incrociare sull'uscita di Handanovic.
Superata la paura per un appoggio all’indietro col corpo di D’Ambrosio ad Handanovic, costretto a tuffarsi per anticipare Barrow, la squadra di Spalletti, passata dal 4-2-3-1 al 3-4-2-1 con Miranda perno, stenta ad andare oltre il cross nel nulla di Cancelo e l'avanzata di Rafinha contrastata da Masiello. Il brasiliano, dopo una sforbiciata fuori misura di Toloi sempre da azione d’angolo (14'), ci prova senza mira dai venti metri, appena prima di un’altra chance creata sul fronte opposto da Cristante per il giovane attaccante gambiano, che di sinistro impegna il portiere interista in una difficile chiusura a pugni serrati.
L’undici del Gasp è martellante: al 24' la percussione centrale di Freuler trova ancora pronto l’estremo sloveno, tre giri di lancetta e il borseggio di Gosens a Cancelo sfocia nella palla dentro per taglio e sinistro ancora di Barrow che mette sull'esterno della rete. Il baby della Primavera ci arriva anche di testa, in tuffo, alla mezzora, sul cross di Gomez, ma Handanovic è insuperabile. Sul ribaltamento, però, ecco la prima parata di Berisha, che alza in angolo il sinistro di Perisic sul suggerimento di Rafinha. A 3' dalla pausa il croato riceve l'apertura giusta da Gagliardini, ma allarga il diagonale.
Nella ripresa Gasperini opta per la staffetta davanti e il pubblico becca a suon di fischi l’ingresso dell’ariete Cornelius, ma l’Atalanta rimedia solo due angoli su cui Skriniar è attento a tenere la posizione tranne sulla palla in uscita carpita da Masiello con tiro largo. Al 9' si vede Icardi, con Hateboer a stopparlo in corner grazie a una diagonale difensiva perfetta. Poi la Milano nerazzurra si concede l’assolo con ciabattata imprecisa di Santon e un traversone di Cancelo non pericoloso per Berisha.
Poi il cross di Perisic innesca il tacco d’Icardi per Rafinha che però spara in curva. L’autore dell’errore cede il posto a Eder e l’oriundo si conquista una punizione che chiama il numero 1 bergamasco alla difficile parata sulla propria destra. Gasperini dopo aver rimpiazzato Gosens con il pari ruolo Castagne si blinda con Mancini per Cristante, al 41' Perisic taglia sul secondo palo e svetta su assist di Eder: palla fuori, stessa sorte al 2' di recupero per l'accentrato Hateboer dal limite col sinistro.
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