TORINO. La Juventus batte il Milan e allunga a quattro i punti di vantaggio dal Napoli, fermato dal Sassuolo. All'Allianz Stadium finisce 3-1 il big match della 30/esima giornata di campionato, che regala ai bianconeri tre punti importantissimi nella corsa scudetto. Alla squadra di Gattuso va il merito di avere rimontato lo svantaggio iniziale e di avere tenuto la partita aperta fino a pochi minuti dalla fine. Poi i cambi di Allegri, le giocate dei singoli e il cinismo da prima della classe hanno fatto la differenza. Se non è la parola fine, per il campionato, poco ci manca. I punti a disposizione sono ancora tanti, ma il risultato di ieri sera lascia pochi dubbi sulla superiorità della Juventus. I campioni d'Italia hanno sofferto a lunghi tratti la squadra di Gattuso, che ad un certo punto è sembrata persino poter vincere la partita. Ma, come dice spesso Allegri, le partite durano cento minuti e alla distanza sono venuti fuori i padroni di casa. Se l'1-0 di Dybala, al 7' del primo tempo, era sembrato quasi causale e il pareggio (28' pt) dell'ex Bonucci un segno del destino, i gol del rientrante Cuadrado (34' st) e di Khedira (42'), fino a pochi minuti prima un fantasma, sono invece un segno di grande forza. Quella che, del resto, ha permesso alla Juventus di aggiudicarsi gli ultimi sei scudetti e, ora, di ipotecare seriamente il settimo. Il +4 in testa alla classifica è quasi una sentenza sul campionato pronunciata da una Juventus non bella, ma certamente cinica, ed anche un po' fortunata sulla traversa di Calhanoglu (10' st). L'episodio e le sostituzioni di Allegri cambiano la Juventus, che con Bonucci perde una imbattibilità che durava dal 30 dicembre dello scorso anno (959' totali), ma trova la spinta decisiva a lanciarsi oltre l'ostacolo. In ombra Dybala, rapido nel lasciare la propria impronta sul match ma poi eclissatosi nei tanti errori tecnici, percorso inverso lo fa Khedira, assente fino all'assist per il gol di Cuadrado prima di chiudere di destro la partita con la rete del 3-1. Ai punti certo il Milan non avrebbe demeritato, e per alcuni tratti della partita il risultato potrebbe anche sembrare bugiardo. Ma se alla vigilia mister Gattuso aveva definito la Juventus "imbattibile" un motivo doveva pur esserci. E nel secondo tempo la squadra di Allegri lo ha fatto vedere fino in fondo. Un peccato capitale - quello del Milan, non aver sfruttato le occasioni, pagate a caro prezzo quando Allegri ha ridisegnato la squadra con un 4-4-2 che spesso si trasformava in 4-2-4, vista la spinta di Douglas Costa e Cuadrado, esterni di centrocampo per l'occasione. Proprio dalle fasce sono nati i due gol decisivi per la vittoria, risultato crudele e beffardo per il Milan: crudele come la Juventus, sempre più padrona del campionato anche grazie alla capacità di ottenere il massimo da prestazioni non sempre eccezionali. Ed ora sotto con il Real Madrid e la Champions League.