LONDRA. Per la settima volta (su otto) la Juventus ha recuperato in trasferta, nelle coppe europee, il mezzo passo falso dell’andata. E torna a correre sulla 'road to Kiev', la strada che porta alla finale nella capitale dell’Ucraina. «Siamo capaci di tutto», il primo commento di Barzagli alla vittoria di Wembley suona come un auspicio anche per il prosieguo dell’avventura in Champions. «Questa sera - ammette il difensore - per 50' siamo andati malissimo e poi abbiamo ribaltato la partita, giocando anche bene. Quando c'è da soffrire ci siamo sempre. Poi ci vuole anche un pò di fortuna, come su quel palo di Kane al 90'...». Chiellini, che aveva iniziato con qualche affanno, rischiando anche di fare la frittata per fermare Kane, è stato tra gli uomini decisivi a salvare la vittoria costruita da Higuain e Dybala. «Il sogno della Champions continua - dice il difensore toscano - sarà difficile ma, anno dopo anno, sta crescendo l'autostima. Non siamo ciechi, ci accorgiamo quando non giochiamo bene e sappiamo che non basta solo il risultato, quindi dobbiamo lavorare per migliorare». Chiellini domani sarà tra i tanti a dare l’addio a Davide Astori: «Ovviamente dedichiamo questa vittoria a lui, mi auguro che la nuova Nazionale si porti dentro quello che Davide ci ha lasciato». Dalla critiche dopo il 2-2 dell’andata agli elogi per "l'impresa» di Wembley, Allegri si gode il successo senza scomporsi. «Le partite le vincono i giocatori - si schermisce il tecnico bianconero - io ogni tanto faccio qualche danno e poi cerco di rimediare...». Ma le sostituzioni di questa sera hanno cambiato volto alla Juventus. «C'era bisogno - spiega - di un gioco più arioso sulle fasce, di avere maggior qualità nei passaggi. Così ho tolto Matuidi, per avere più tecnica, e ho messo Asamoah, un giocatore molto sottovalutato rispetto alle sue qualità. E anche Lichtsteiner è stato bravo: lui, con l'aiuto di Khedira, ha creato l’assist per il pareggio di Higuain. I complimenti, però, vanno estesi a tutti: vincere a Wembley non era semplice, per come si era messa la partita. I ragazzi sono stati bravi, hanno avuto pazienza».