BIRMINGHAM. «Ci ho sempre creduto»: l’azzurra Alessia Trost esprime così la sua gioia dopo la medaglia di bronzo nel salto in alto ai Mondiali indoor di Birmingham: «In questo momento sono veramente contenta perché ci ho sempre creduto in questi anni, mettendoci tanto senza magari vederlo tornare indietro. Sono consapevole che quella di oggi non è una grande misura, ma è una grossa motivazione per cercare di fare ancora meglio. Sono contenta come un bambino alla prima gara, che ha portato a casa la medaglia». «E' stata una gara molto strana - racconta la friulana al sito ufficiale della Fidal - credo che la pedana sia reattiva e molto veloce, ma non tutte siamo riuscite a interpretarla bene. Ci sono stati molti errori e fare le misure presto ha fatto scalare posizioni. Mi dispiace per i salti a 1,96 perché ci credevo, ero molto concentrata anche all’ultimo tentativo in cui sono riuscita a cambiare salto e finalmente è venuto fuori un salto diverso da quelli visti durante la stagione. C'è un pizzico di rammarico per l’errore al primo salto, ma c'era bisogno di prendere le misure, sono più dispiaciuta per quelli a 1,96». Fino alle Olimpiadi di Rio la friulana delle Fiamme Gialle è stata seguita dal tecnico Gianfranco Chessa, poi venuto a mancare nello scorso mese di luglio, e dall’ottobre 2016 si allena ad Ancona con Marco Tamberi. «Il cambiamento dell’ultimo anno e mezzo è stato soprattutto dal punto di vista emotivo e motivazionale - prosegue Trost - perché è stata dura pensare di portare avanti un progetto senza ottenere risultati. Sicuramente questa medaglia è una motivazione, mi ha dato l’idea che si può fare e che molto semplicemente l’atletica è bella. Penso a portare avanti il progetto tecnico che abbiamo iniziato perché questa medaglia non cambia niente, ci dice che stiamo andando nella giusta direzione ma continueremo a lavorare». Oggi la seconda giornata con sei atleti italiani attesi in gara nelle batterie: Anna Bongiorni (60 metri), Ayomide Folorunso e Raphaela Lukudo (400 metri), Yassin Bouih (3000 metri), Veronica Borsi ed Elisa Di Lazzaro (60 ostacoli).