NAPOLI. Cronaca di una sconfitta annunciata. Il Napoli perde nettamente al San Paolo (1-3) contro il Lipsia ed esce virtualmente dall'Europa League. Va a finire esattamente come un po' tutti si aspettavano dopo che Sarri, nel presentare la partita, aveva detto a chiare lettere che la sua squadra punta al campionato e pensa solo a quello. Insomma, la sfida contro i tedeschi era da considerare un fastidio, un impegno da affrontare con quante più riserve fosse stato possibile, anche più delle sei scese in campo, potendo disporre di una panchina un po' più lunga. E così, nel Napoli che scende in campo contro il Lipsia, rispetto all'undici titolare, mancano Mario Rui, Albiol, Allan, Jorginho, Mertens e Insigne. Si tratta di rinunce dolorose - per squalifica, come nel caso di Mertens, o per scelta dell'allenatore - e le conseguenze non passano inosservate. Il gioco del Napoli teoricamente è lo stesso di quello espresso in campionato, ma il risultato in termini concreti è tutt'altro. Manca la precisione nelle giocate e le geometrie in mezzo al campo non sono più le stesse. Non è un caso che i peggiori della squadra azzurra siano proprio alcuni di quelli che giocano di meno. Diawara è lento e involuto e sbaglia molti passaggi, Rog è solo animato da un grande vigore fisico, ma non riesce quasi mai a mettere in mostra i pezzi migliori del suo repertorio, vale a dire le ripartenze veloci verso l'area di rigore avversaria dopo aver efficacemente contrastato un avversario a centrocampo o spezzato un'azione facendosi trovare su una linea di passaggio. Quanto a Ounas è continuamente preoccupato di dover seguire l'esterno di centrocampo del Lipsia, Bruma nelle sue veloci sfuriate sulla linea del fallo laterale e non riesce a mettere mai in crisi il suo avversario diretto Klostermann, che non ha grossi problemi a bloccarlo sulla partenza dell'azione. In ogni caso è la mancanza di concentrazione il male peggiore degli azzurri che sbagliano una quantità innumerevole di passaggi, soprattutto a centrocampo: il modo migliore per lanciare il contropiede dei tedeschi, forse l'unica arma pericolosa di cui dispone la squadra di Hasenhuttl. Nonostante ciò, dopo un primo tempo soporifero, i partenopei riescono ad andare in vantaggio al 7' della ripresa con il primo gol in maglia azzurra di Ounas. Ma è un fuoco di paglia. Da quel momento in poi il Napoli scompare dal campo. Anzi, gli uomini di Sarri si fanno vedere solo per una sequenza interminabile di errori che spianano la strada al Lipsia. Il 3-1 finale dei tedeschi, con doppietta di Werner e gol di Bruma, è la giusta conclusione di una partita nata male e finita peggio. Il cammino degli azzurri in Europa si conclude - a meno di miracoli - con questa gara. Ora rimane il campionato ed è prevedibile che già domenica al San Paolo con la Spal si vedrà una squadra completamente diversa.