ROMA. Sono passati 14 anni dal 14 febbraio 2004, il San Valentino più triste per tutti gli appassionati di ciclismo: quel giorno Marco Pantani fu trovato morto, a soli 34 anni, nella stanza D5 del residence "Le Rose" di Rimini.
A causare il decesso fu un edema polmonare e cerebrale, dovuto a un'overdose di cocaina. La sua morte fu un vero e proprio choc per tutti gli appassionati delle due ruote, il "Pirata" era amatissimo per le sue doti da scalatore che lo avevano reso uno degli sportivi italiani più amati del dopoguerra.
Ultimo ciclista a centrare la doppietta Giro d'Italia-Tour de France nello stesso anno (1998), il declino di Pantani iniziò la stagione successiva, quando fu sospeso dal Giro d'Italia del 1999 (in cui era saldamente in testa) per valori di ematocrito più alti di quelli consentiti.
Inutili i suoi tentativi di tornare al top dopo quell'episodio, complice anche la depressione che lo costrinse al ricovero in una clinica di Teolo, prima della tragica fine di quel 14 febbraio 2004.
Persone:
2 Commenti
Nino
14/02/2018 10:29
I veri campioni devono essere tali oltre che nella disciplina sportiva dove primeggiano,anche nella vita privata perché rappresentano idoli ed esempi per giovani generazioni che si appassionano a quello sport che può essere il calcio, il ciclismo il tennis, il nuoto ecc.ecc . Se un campione viene trovato positivo ai controlli anti doping che esempio puo' dare? Pantani merita tutto il rispetto e la pietà umana per la sua triste fine ma se non fosse accaduto quell'incidente in gara e il conseguente ricovero in ospedale, chi si sarebbe accorto che faceva uso di quelle sostanze? per quanto tempo le aveva usate? e' stato costretto o le ha prese di sua iniziativa? sono tante le domande e le situazioni che possono davvero indicarci chi sono veri campioni e chi invece lo diventa usando scorciatoie.
MARTINA
14/02/2018 15:19
scusami se mi intrometto, ma non è propriamente corretto. l'essere umano come dice la parola è UMANO ,fossi stato tu al suo posto cosa avresti fatto? parlare da esterni è facile come probabilmente starò facendo io stessa. il doping nel ciclismo non avrà mai una fine purtroppo, ma se parliamo si essere campioni non condivido la tua idea, pantani è stato incastrato, ciò non esclude il fatto che abbia preso qualche sostanza fuori legge in passato, ma lui in quel controllo, in quel giorno, ERA PULITO! ciò è dimostrabile in un esame fatto due ore dopo il test in questione, il corpo umano non è una macchina per diluire un 51,9 % di ematocrito non bastano certo due ore, poi non si saprà mai cosa è capitato nella sua storia , ma dire di pantani che non è un campione mi sembra quasi oltraggioso..! Poi passiamo all'uomo nella vita quotidiana, il suo sbaglio è stato quello di essere stato debole, solo e accompagnato da persone sbagliate, cadendo in un baratro senza fine, ma il male lo ha fatto solo a se stesso. Detto ciò, dispiace per un ragazzo così giovane che ha perso la vita, e sopratutto per la sua famiglia che ha cercato di fare il possibile per lui, ho avuto modo di vedere negli occhi la sua mamma con un dispiacere inesauribile nel cuore. il ciclismo non è più la stessa cosa (io sono anche un pò di parte ehehehe) un caro saluto e .....R.I.P. Marco M
Domenico
14/02/2018 14:37
Caro amico Pantani non è mai risultato positivo a nulla...