MILANO. Una battaglia di quasi cento minuti, una vittoria carica di sofferenza, una firma inedita: quella del diciannovenne Karamoh che riporta l’Inter al terzo posto e ne fa un paese per giovani. Pericolo Bologna scampato: i nerazzurri vincono per 2-1 grazie al gol lampo di Eder al 2', al quale segue il pari dell’applauditissimo 'ex' Palacio e poi lo strepitoso gol di sinistro di Karamoh.
Una partita carica di colpi di scena, piena di coup de theatre, rigori contestati e non concessi, la Var che dice no alla squadra di Donadoni (che protesta), due espulsi dal campo, i rossoblù Mbaye e Masina. Una sceneggiatura che Spalletti definirebbe 'senza treguà, all’ultimo respiro, con un finale d’autore, Rafinha, ed esordienti di grande speranze. L’Inter trova la vittoria, evita l'umiliazione, interrompe un digiuno lungo otto partite, riacciuffa il terzo posto con 48 punti.
Eppure, dietro la vittoria ci sono 'lacrime e sanguè: Icardi non c'è, Miranda sbaglia tutto e si fa anche male, Candreva e Gagliardini al palo, la squadra sente la paura ed è confusa e infelice. Ma quando tutto sembra andare storto, con Brozovic sempre capriccioso e irriverente, Perisic senza peso, la partita sembra mettersi male, arriva il lampo di Karamoh, un lampo nella notte nerazzurra.
Donadoni recrimina senza esasperare i toni, riporta la polemica sulle norme che regolano il fallo di mano ed elogia il sempreverde Palacio. Spalletti sorride e si rasserena, scommette sui 'cavallì giusti e vince, premiato per l’audacia. L'Inter colpisce anche due traverse e soprattutto combatte. Ed è questo che ancora fa ben sperare nella corsa Champions, almeno nella volontà che si vede subito, al fischio di inizio.
Neppure due giri completi di orologio e l’Inter sblocca la partita. Azione nata dai piedi di Skriniar che lancia Karamoh. L'ivoriano serve Brozovic che dal fondo serve l’assist a Eder, bravo a concludere sul primo palo. La partita sembra in controllo dei nerazzurri ma, ancora una volta, tornano i momenti di blackout. Al 23' Palacio sfrutta una disattenzione difensiva e impegna di testa Handanovic.
Il gol è nell’aria, gli errori dei nerazzurri continuano. E, al 25', Miranda commette una clamorosa ingenuità: controlla male e serve involontariamente Palacio. L’argentino ne approfitta e segna di destro da due passi. Perisic è ancora appannato e i tifosi lo fischiano. A reagire sono soprattutto Karamoh ed Eder. Al 41', episodio da rivedere: contatto dubbio in area tra Poli ed Eder ma Valeri lascia correre.
Ad inizio ripresa, doppia occasione dei nerazzurri che colpiscono due volte la traversa con D’Ambrosio e Skriniar. Spreca Perisic che non inquadra mai la porta. Il centrocampo nerazzurro fatica, Brozovic viene fischiato. Al 13', Spalletti inserisce Rafinha al suo posto e l’uscita del croato viene accompagnata da sonori fischi a cui il giocatore risponde con un applauso. I tifosi sono spazientiti ma a riportare serenità è Karamoh: l’ivoriano tiene palla, dribbla Pulgar e segna con sinistro dalla distanza: è 2-1.
Mbaye, nervoso, rimedia due ammonizioni in una manciata di minuti e viene espulso. Ma il Bologna non demorde. Al 38' un cross di Falletti si infrange sul braccio di D’Ambrosio nell’area di rigore. Proteste dei rossoblù, Valeri consulta la Var e dice 'nò. Il Bologna non getta la spugna e al 41' Handanovic respinge di piede l’ennesima conclusione di Palacio.
Nei quattro minuti di recupero viene espulso anche Masina per un fallo su Lisandro Lopez, una decisione presa con il ricorso alla Var. Rosso diretto e il Bologna chiude in nove. L’Inter vince e riprende fiato. Gira pagina, i problemi però restano.
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