ROMA - Ci sono sconfitte e sconfitte. Quella di oggi della Roma - l'ennesima in quest'ultimo mese e mezzo - contro la Sampdoria (0-1) è qualcosa che rischia davvero di mandare all'aria un' intera stagione. Un harakiri pesante per i giallorossi incapaci di vincere ormai da 42 giorni e, cosa ancora più grave, di non approfittare dei passi falsi di oggi di Inter e Lazio in chiave Champions. Non poteva andare peggio ai giallorossi nel posticipo della 22ma giornata che li vedeva di nuovo opposti alla Sampdoria affrontata appena 4 giorni fa in Liguria. Ma, come si dice, al peggio non c'è mai fine e se a Marassi i giallorossi erano riusciti almeno a riprendere il match per i capelli, stavolta la squadra di Eusebio Di Francesco non può davvero rammaricarsi di nulla: ha giocato la peggiore partita della stagione, confusionaria e sbadata come mai prima, ha sbagliato anche un rigore con Florenzi e forse è un bene, visto che avrebbe magari nascosto le evidenti lacune di questo periodo, dove non si vede una squadra, un'idea per non dire un gioco. Una squadra involuta, impalpabile, con giocatori oltremodo spremuti (Kolarov su tutti) che la Samp ha prima controllato senza problemi e poi 'matato' con Zapata a una manciata di minuti dalla fine. Di Francesco, senza De Rossi e Perotti deve fare a meno all'ultimo momento anche di Schick, con un tridente che vede ancora in campo Dzeko (pessima la sua partita oggi), affiancato da Under e dal rientrante El Shaarawy. Non sta messo meglio Giampaolo che ritrova Sala ma deve fare a meno di Praet e di Quagliarella che parte dalla panchina, ben sostituito da Caprari che al 9' rischia di dare un dispiacere ai suoi ex compagni, rubando un pallone a Florenzi e cercando il sette che manca d'un soffio. Il primo tempo è tutto di marca doriana con Alisson che sventa da campione su Caprari e su Barreto. Senza un regista e con Strootman improvvisato nel ruolo, il gioco dei giallorossi è scolastico e scontato, con la palla che passa inevitabilmente sempre sui piedi di Kolarov, che pero' non ha più lo sprint di inizio stagione. Le poche accelerazioni si perdono sul frangiflutti Torreira-Barreto e la Samp controlla senza alcun imbarazzo. Così, dopo 38' inconcludenti, fumosi e impalpabili la Roma avrebbe anche l'occasione per sbloccare il match, complice un tocco di mano di Bereszynski su tiro di Under. Sul dischetto va Florenzi che certifica il momento no dei giallorossi ed esalta Viviano. Il quale a inizio ripresa ha modo di concedere il bis e il tris, prima (4') con una spettacolare parata su Under (tra i più intraprendenti) che ha tirato a colpo sicuro, poi (9') distendendosi sulla botta di Pellegrini. Dopo aver regalato un tempo agli avversari i giallorossi almeno danno segnali di risveglio. Lo conferma la splendida combinazione Florenzi-Pellegrini-Dzek che pero' trova sempre le braccia di Viviano. I giallorossi adesso pressano e la Samp rincula, ma i tentativi di Pellegrini e Kolarov non producono frutti. Di Francesco le prova tutte e mette dentro Defrel, Perotti e il giovanissimo Antonucci, portafortuna a Marassi. Ma la fortuna stavolta gira le spalle e così il neoentrato Murru scatta sulla sinistra, si beve il giovane talentino giallorosso e mette in mezzo per un Zapata che, solo soletto, la mette dentro. Finisce tra i fischi e la contestazione dei 30mila tifosi infreddoliti ormai da sette partite 'orfani' di una vittoria.