NAPOLI. Il bunker del Verona resiste fino al 20' della ripresa. Dopo un gran numero di occasioni da gol costruite e sprecate, il Napoli passa su azione di calcio d’angolo, con un colpo di testa di Koulibaly, contestato aspramente dal Verona per un presunto fallo sul portiere, tanto da provocare l’espulsione per proteste di Pecchia e di tutto il suo staff. Il raddoppio con una conclusione di destro di Callejon, armato come sempre da un perfetto traversone di Insigne, è solo il corollario di una partita che il Napoli domina ma che colpevolmente tarda a chiudere. La squadra di Sarri mantiene dunque la testa della classifica e può ora tirare il fiato in occasione del turno di riposo del campionato.
Il Verona si schiera con un 4-5-1 che lascia poco spazio alla fantasia. La squadra di Pecchia è tutta raccolta nella propria metà campo e in alcuni momenti, quando il Napoli attacca attraverso una costruzione della manovra un pò più lenta e compassata, anche Kean, l’unico attaccante del Verona, retrocede dietro la linea della palla per creare maggiore densità. In questa condizioni le linee di passaggio per gli attaccanti azzurri finiscono per rimanere spesso chiuse e tantissimi sono i tentativi di assist che vengono intercettati.
Nonostante ciò il Napoli è capace ugualmente di costruire una gran quantità di palle-gol che gli attaccanti azzurri non riescono a trasformare per una costante imprecisione nei tiri ma anche per una certa fretta nel concludere l’azione, circostanza che è diretta conseguenza del sovraffollamento dell’area di rigore dei veneti.
Un altro fattore determinante è la scarsa precisione nei passaggi da parte degli azzurri, fenomeno insolito che si era già visto in settimana in occasione della gara di Coppa Italia persa in casa con l’Atalanta. E poichè i meccanismi di gioco della squadra si fondano essenzialmente sulla velocità di esecuzione, l’imprecisione finisce per snaturarne l'atteggiamento offensivo. Nel secondo tempo la pressione del Napoli si fa ancora più intensa ed il Verona non è mai in grado di mettere la testa fuori dalla propria metà campo. Per scardinare il bunker messo in piedi da Pecchia, però, dopo un palo colpito su conclusione di testa da Insigne, ci vuole un calcio da fermo. Mario Rui dalla bandierina fa spiovere il pallone quasi sulla linea di porta dove Koulibaly salta a stretto contatto con Nicolas e devia in rete. Le proteste veronesi per un presunto fallo del difensore sono furibonde. Caceres si fa ammonire, Pecchia e tutto il suo staff si fanno espellere, ma l’arbitro Abisso (evidentemente confortato anche dalle rassicurazioni che arrivano dal Var) non cambia idea e fa riprendere con la palla al centro.
Il Verona, impostato per difendere lo 0-0, non ha la forza morale per riprendersi dalla botta e non è sorretto neppure da adeguati mezzi tecnici. In tutta la partita Reina deve compiere una sola parata, nel finale, su conclusione fiacca di Pazzini lanciato in contropiede. Ci pensa Insigne a confezionare per Callejon il solito assist che manda in gol lo spagnolo per il 2-0 che chiude definitivamente la gara.
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