GENOVA. Neppure il Genoa affamato e disperato di questi tempi riesce a fermare la Samp, che al Ferraris quest’anno ha sempre vinto e stasera ha piegato con poca fatica i cugini per 2-0, confermando la bontà del gioco di Giampaolo e la qualità di una rosa eccellente. Precipita il Genoa di Juric, che ora è molto vicino all’esonero. Non è riuscito a provocare una reazione sufficiente ad evitare l'ennesima sconfitta di una stagione che si sta mettendo molto male. Un gol di Ramirez nel primo tempo, facilitato da una dormita di una difesa ben poco attraente, e il raddoppio dell’ inossidabile Quagliarella nella ripresa, hanno garantito alla Samp tre punti importanti per andare, almeno per una notte, a un passo dalla Roma. La serenità di gioco e la sicurezza d’animo degli uomini di Giampaolo hanno fatto la differenza con avversari titubanti, quasi impauriti, mai capaci di creare gioco degno del nome. Genoa e Sampdoria si sono affrontate con le formazioni annunciate, con l’unica eccezione di Omeonga, il migliore dei suoi, nel centrocampo del Genoa al posto di Bertolacci. Giampaolo ha schierato la squadra che sta facendo sognare Ferrero e i tifosi, con la coppia Quagliarella-Zapata in avanti, mentre Juric, nonostante la sconfitta con la Spal, ha preferito ancora Lapadula a Galabinov in attacco con alle spalle Taarabt. Il centravanti lo ha tradito ancora una volta, sbagliando una clamorosa palla gol e risultando impalpabile per quasi tutta la gara. Anche il derby numero 115 ha proposto prima del fischio di inizio spettacolari coreografie che hanno riempito le gradinate di colori. Un enorme striscione ha coperto per metà il settore distinti, di fronte alla tribuna d’onore, con la scritta 'Il Genoa è del suo popolò riferita alle trattative di cessione della società. La prima occasione buona capita a Zapata ma un compagno gli toglie la palla dai piedi mentre si prepara al tiro. Sul fronte opposto Lapadula si trova a tu per tu con il portiere avversario ma spreca con un goffo tentativo di rovesciata. Era più logico controllare la palla e tirare. Spuntato in attacco, il Genoa mostra subito grandi limiti anche in difesa, e prende gol. Al 24', la Samp passa con facilità disarmante aiutata da una dormita della difesa del Genoa. Su rinvio del portiere, Zapata fa ponte per Ramirez che brucia in velocità Zukanovic e batte Perin in uscita. Provano a mettere un pò di qualità Taarabt e Laxalt ma quando riescono a servire bene Rosi in area il giocatore è sfortunato e il suo tiro colpisce la traversa. Non c'è altro nel primo tempo, abbastanza brutto e controllato senza affanni dalla Sampdoria. Nella ripresa, quando il temporale annunciato inizia a scatenarsi sulle alture di Genova senza però investire veramente il Ferraris, la Samp sfiora il 2-0 grazie al secondo grave svarione della difesa genoana: Rossettini passa male la palla indietro a Perin, Quagliarella intercetta, scarta il portiere in uscita ma mette a lato. Anche il Genoa ha la palla per fare gol e raggiungere l’1-1 ma Rigoni manda alto di testa. Juric prova a spingere con Lazovic al posto di Rosi sulla fascia, Giampaolo si copre inserendo Barreto (che spreca una palla d’oro) per Ramirez a centrocampo e spostando un poco in avanti Praet. Il derby si infiamma solo a un quarto d’ora dalla fine quando il Genoa decide di giocarselo davvero come una finale di Champions come chiedeva Juric. Davanti a Viviano cominciano a ballare palloni pericolosi per la Samp spinti in area più dalla disperazione devi rossoblu che da azioni degne del nome. Ma gli sforzi dei padroni di casa sono resi vani quando la coppia d’oro blucerchiata Zapata-Quagliarella sforna l’ennesima perla di questa stagione travolgente: il colombiano serve il napoletano che a porta vuota fissa il 2-0. La gara è finita: trionfa la Samp, scende più vicina all’inferno il Genoa. “Tutti i numeri della Serie A”