BOLOGNA. Sette colpi per annientare il Bologna.
Quando i suoi 'pistoleri' entrano in azione, il Napoli di Sarri si merita di rubare l'appellativo di 'galattico' al Real che dovrà affrontare in Champions fra 10 giorni.
Con un primo tempo maestoso, due triplette di Hamsik e Mertens, un gol di Insigne, gli azzurri dimenticano lo stop col Palermo e superano temporaneamente la Roma, portandosi virtualmente a -3 dalla Juve. Per il Bologna è una delle più sonore batoste rimediate in casa. Una goleada, ma soprattutto una prova di forza, con avvio infernale: nel giro di 7' il Napoli è già in vantaggio di due gol. Il primo, al 4', un diagonale di testa in tuffo di Hamsik su un cross di Callejon che lo slovacco ha anche il tempo di lasciare rimbalzare sull'erba bagnata, prima di colpire e mandare la palla nell'angolino. Il secondo arriva su un contropiede fulmineo: il Bologna calcia un angolo, ma gli azzurri in due tocchi ripartono con Zielinski che taglia tutto il campo e mette Insigne a tu per tu con Mirante e il portiere ancora una volta non può fare di più che guardare. La squadra di casa prova a mettersi in ordine, ma è sempre il Napoli a dare l'impressione di poter affondare in ogni momento nella difesa rossoblù con estrema facilità e ad andare vicino al terzo al 22', quando Callejon si coordina bene per un destro al volo di poco a lato. Poi il Bologna, però, ha la grande occasione di riaprire i giochi e non la sfrutta. E' Callejon infatti a diventare in un niente protagonista in negativo per i suoi, provocando un rigore con un fallo di mano e prendendosi un rosso l'azione immediatamente successiva. Destro, però, non si dimostra uomo freddo, va molle sul dischetto e il suo tiro lieve e centrale è ben parato da Reina. L'esterno spagnolo tuttavia riprova ad aiutare gli avversari un minuto dopo, con un inutile fallo su Nagy che l'arbitro Massa giudica da rosso. Ma anche questo non è sufficiente per la riscossa rossoblù: al 32' Masina in recupero insieme ad un compagno su Mertens lanciato a rete non riesce a far di meglio che stenderlo.
L'arbitro espelle il difensore, si ritorna pari, e il belga calcia la punizione sotto l'incrocio di Mirante, che aveva fatto un passo verso il palo della barriera. Il primo tempo sembra chiuso, ma c'è il tempo per vedere altre due reti. Torosidis accorcia le distanze, correggendo di testa l'ottima respinta di Reina su Krejci. Ma è ancora Mertens a fare 4, sfruttando il secondo assist di Zielinski, infilandosi tra due e dribblando pure il portiere. Con un primo round pirotecnico, normale che nel secondo la partita si calmi. Donadoni butta Verdi nella mischia, e la sua squadra tenta di imbastire qualcosa ma l'inerzia della partita non è favorevole. Il Napoli continua ad avere spazi e a riempirli con gli sprint di Insigne, Mertens e Hamsik, che confeziona la tripletta tra il 25' e il 27', con due destri nel sette, come fosse la cosa più facile del mondo.
Tris anche per Mertens allo scadere: sono 16 in stagione per il belga, capocannoniere, quasi a voler dire a Milik, rientrante in panchina, che lui come punta centrale si trova benissimo. Da segnalare rimane solo la tempesta di fischi che lo stadio riserva a Diawara quando Sarri sostituisce sostituisce il giovane centrocampista, 'colpevole', per i tifosi, di scarsa gratitudine con chi lo ha lanciato. Magra consolazione per il pubblico di una squadra che nell'anticipo della 23/a giornata ha solo subito e che per rifarsi, alla fine, si affida tristemente al solito triste coro sul Vesuvio.
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