LOS ANGELES. Il sogno di eguagliare sua Maestà Jordan resterà tale. Kobe Bryant dice basta. Dopo le voci delle ultime settimane, è lo stesso 37enne fuoriclasse di Filadelfia, ma cresciuto in Italia fra Rieti, Reggio Calabria, Pistoia e Reggio Emilia al seguito di papà Jellybean, ad annunciare che la sua 20esima stagione in Nba sarà l'ultima. Lo fa in una lettera-poesia pubblicata sul sito «The Players' Tribune», indirizzata al più grande amore della sua vita. «Caro basket, hai regalato a un bambino di sei anni il suo sogno di essere un Laker e ti amerò per sempre - scrive Kobe - Ma non posso amarti ossessivamente ancora molto a lungo. Questa stagione è tutto quello che mi resta da darti. Il mio cuore può ancora prendere dei colpi, la mia mente può ancora gestire la fatica ma il mio corpo sa che è il momento di dire addio. E va bene, sono pronto a lasciarti andare». Un annuncio commovente ma non sorprendente. Già da qualche settimana a questa parte, Bryant aveva lasciato intendere di voler prendere in seria considerazione il ritiro. E i tifosi accorsi allo Staples Center per la gara contro Indiana, persa 107-103, si sono visti consegnare la lettera di commiato del loro beniamino. «Quello che avete fatto per me è di gran lunga più grande di quello che io ho fatto per voi, l'ho sempre saputo in ogni minuto in cui ho indossato la maglia gialloviola. Il mio amore per questa città, per questa squadra e per ognuno di voi non svanirà mai. Grazie per questo incredibile viaggio». Sulla scelta di Bryant hanno inevitabilmente pesato gli infortuni delle ultime due stagioni, che lo hanno costretto a saltare 123 gare su 164 gare, e la regular-season appena cominciata, dove le sue percentuali al tiro sono crollate.