MILANO. L'Inter soccombe con la Fiorentina. I momenti difficili annunciati nelle scorse settimane, sono già arrivati. Mancini però minimizza, il ko per 4-1 è solo un incidente di percorso. Ma Jovetic tornerà solo dopo la sosta. "L'infortunio iniziale ha cambiato la partita - spiega il tecnico nerazzurro - al primo tiro di Ilicic abbiamo preso il secondo gol e con l'espulsione di Miranda è finita la partita. L'Inter deve migliorare in tutto. Ognuno può leggerla come gli pare. Ma noi eravamo con i piedi per terra anche prima, non c'era bisogno di perdere. Su due tiri, abbiamo preso tre gol. Ma faccio i complimenti alla Fiorentina che ha fatto una buona partita e ha tenuto bene il campo". Una partita da dimenticare soprattutto per Handanovic, colpevole sia in occasione del rigore che sul secondo gol. "Mi prendo le mie responsabilità - ammette il portiere - ho fatto errori su errori, anche in occasione dell'espulsione di Miranda. Ma il rigore non c'era". Anche Mancini lo difende: "I giocatori non sono dei robot. È stata una partita nata male e finita subito. Ma abbiamo perso una gara. Ho sempre detto che siamo all'inizio del campionato e ci sono squadre più attrezzate". Il cambio modulo ha forse destabilizzato i nerazzurri, ma il tecnico resta convinto delle sue scelte avendo "replicato quanto fatto con il Chievo". Thohir, che aveva cambiato i programmi per restare a Milano ed assistere alla partita, lascia l'Italia con l'amaro in bocca. Sperava nella sesta vittoria, invece la sconfitta è sonora. Il progetto nerazzurro però continua e include, sicuramente, San Siro come casa dell'Inter, escludendo almeno per ora una condivisione col Milan. "Lavoriamo su San Siro nerazzurro da nove mesi. Il consulente è pronto - ha spiegato a Sky - gli architetti anche, come il progetto. Siamo pronti a investire 150 milioni di euro sullo stadio in concessione al Comune. Non commento quello che è successo al Milan abbiamo solo letto i giornali. Il nostro management incontrerà il loro e capiremo cosa vogliono. Ho rispetto per Barbara Berlusconi e Adriano Galliani e per questo vogliamo seriamente ascoltarli, ma poi la decisione è loro". Paulo Sousa, invece, non può che sorridere. Ha riportato la Fiorentina in vetta dopo più di sedici anni. "Essere qui e lavorare con questo gruppo è un momento bellissimo - racconta il tecnico viola - abbiamo dato continuità, giocando compatti sia in fase difensiva che offensiva. La partita si è messa subito bene. Scudetto? Ci sono squadre che hanno investito tanto, hanno obiettivi diversi dai nostri, ma non mi tiro indietro e continuo a dire che possiamo affrontare chiunque per vincere". Per quanto visto oggi, però, è chiaro che i viola possono dire la loro in questa stagione. Anche perché c'è un Kalinic in grande forma. " Lavora tantissimo - spiga Sousa - e si è integrato bene, tecnicamente è forte e oggi ha coronato con dei gol importanti. Faccio i complimenti ai ragazzi. Abbiamo gestito e giocato anche contro una grande come l'Inter. E lavoriamo proprio per questo".