ROMA. Un 'morso' di Suarez e un magistrale gol di Florenzi, con un tiro da 60 metri come fece una volta Maradona contro il Verona. Roma-Barcellona finisce 1-1 e alla fine il pubblico dell'Olimpico esulta come se la squadra di casa avesse vinto. Era troppa, alla vigilia e anche se la cosa non veniva detta esplicitamente, la paura di ripetere il tracollo dell'anno scorso (1-7) contro il Bayern e invece questa volta, contro i campioni d'Europa, alla fine è andata bene.
Per Rudi Garcia arriva infatti un punto che è una buona base di partenza per cercare di fare strada anche in Europa. Due dati statistici chiariscono come sia andata questa partita: il possesso di palla di 69% (72% alla fine del primo tempo) per il Barcellona, e i 722 passaggi effettuati dalla squadra di Luis Enrique contro i 229 dei giallorossi, nessuno dei quali a beneficio di uno Dzeko oggi in campo ma 'assente' visto che non è mai stato messo in condizione di rendersi pericoloso. Proprio la mancanza di rifornimenti per il suo centravanti, al quale servirebbero come il pane dei cross, è uno dei problemi che dovrà risolvere Garcia, mentre il Barca è quello di sempre.
Manovra con il suo tiki-taka fatto di continui passaggi che possono stordire gli avversari, in attesa dell'imbucata o della magia di uno dei tre fenomeni dell'attacco. In campo per larghi tratti c'è stata una sola squadra, ma non sempre nel calcio avere il pallone fra i piedi vuol dire essere incisivi e alla fine il suo punto la Roma se l'è guadagnato, brava com'è stata a chiudere gli spazi agli uomini oggi in maglia azzurra anziché blaugrana. Il Barcellona ha fatto capire subito di che pasta era fatto, con un bel tiro di Messi al 4' di poco alto, poi Suarez si è reso pericoloso prima che Rudiger lo fermasse in modo efficace. Poco dopo però l'uruguayano ha segnato la rete dello 0-1, raccogliendo di testa un cross di Rakitic, con Digne a terra in area nel tentativo di fermare Messi.
Per qualcuno c'è stato un contatto dubbio e l'azione andava fermata, per altri il francese ex Psg è caduto da solo. Fatto sta che l'arbitro olandese Kuipers non ha avuto dubbi, neppure sul fatto che il 'pistolero' autore del gol fosse un fuorigioco. Così come non è apparso incerto tre minuti dopo, quando Szczesny ha commesso un fallo da rigore su Suarez ma il direttore di gara ha lasciato correre.
La Roma ha continuato a non superare quasi mai il centrocampo, lo ha fatto però Florenzi al 31' quando dopo un intercetto è partito sulla destra e da una sessantina di metri ha scagliato un missile che ha sorpreso Ter Stegen, che non ha perso il vizio di stare molto fuori dai pali. Sempre attento invece, dopo 3', Szczesny su Messi, prima che Nainggolan si facesse respingere un tiro dal portiere rivale. La ripresa è continuata sulla falsariga dei primi 45', con Szczesny subito decisivo su Suarez, ma poi messo Ko dall'uruguayano che lo ha colpito su una mano quando il polacco aveva già bloccato il pallone.
La Roma ha reclamato un rigore al 67' per una 'cintura di Mascherano su Nainggolan (che poco prima aveva costretto a uscire Rafinha, entrato da appena 3 minuti), poi il match è continuato con cambi di gioco e un paio di magie di Messi (traversa al 78'). L'ultima emozione è stato un salvataggio di Manolas sulla linea su conclusione di Jordi Alba, poi il fischio finale ha avuto quasi il sapore di una liberazione. Un punto contro i più forti del mondo per la Roma può essere lo stimolo affinché la stagione diventi quella giusta.
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