ROMA. In pista all'Hungaroring ha vinto solo una macchina, la 'Rossa', ma nel paddock, nei cuori di tutto il circus ha soprattutto prevalso il ricordo di Jules Bianchi, lo sfortunato pilota francese morto 10 giorni fa dopo nove mesi di coma e ricordato con un 1' di silenzio e i piloti stretti in cerchio prima del via. Va a lui, alla sua famiglia ospite di Bernie Ecclestone per il decimo appuntamento stagionale del Mondiale in Ungheria, il ricordo, da parte di chi ha tagliato per primo il traguardo ma anche di chi ha fatto da semplice comprimario o solo guardato l'emozionate gara in tv. «Sarai sempre nei nostri cuori, questa vittoria è per te, Jules», le parole commosse di Sebastian Vettel alla radio pochi metri dopo essere transitato sotto la bandiera a scacchi, il suo primo successo in Ungheria. «È stata una settimana incredibilmente dura - le sue parole a fine gara - e credo che per tutti noi sia stato molto difficile. Tutte le persone alla Ferrari sapevano che prima o poi sarebbe entrato a far parte del nostro team e della nostra famiglia», ha aggiunto, mentre il presidente della Rossa, Sergio Marchionne, si lascia andare ad un tenero ricordo di «Jules, un fantastico ragazzo che ci manca tanto». Dopo la commozione per il giovane pilota Marussia, ci sono poi le emozioni della gara e sempre Marchionne lascia capire che poteva andare anche meglio: «Purtroppo non possiamo festeggiare un 1/o e 2/o posto che erano alla nostra portata per i problemi avuti sulla macchina di Kimi. Un monito a non abbassare mai la guardia: dobbiamo sempre lavorare per chiudere il divario con chi ci sta davanti ma senza mai dimenticare l'affidabilità. Tra poco ci fermeremo per la pausa estiva da cui, sono sicuro, tutta la Scuderia tornerà ancora più agguerrita e determinata». Vettel intanto si gode la seconda vittoria con la Rossa parlando di «giornata perfetta», nonostante l'ingresso della safety car ad un certo punto si pensava potesse rimescolare le carte in favore della Mercedes. «Abbiamo fatto una grandissima partenza. Era fondamentale trovare subito la prima posizione, la macchina era difficile ma bellissima da guidare. È stata una grande gara con un ottimo passo da parte nostra, quindi devo ringraziare tantissimo la squadra per il recupero che ha fatto dopo venerdì» («Grazie ragazzi!», il suo grido liberatorio appena tagliato il traguardo). Insomma, oggi tutto è andato alla perfezione e malgrado la safety car sono riuscito lo stesso a vincere e questa è una vittoria anche per il team«. L'unico volto corrucciato in casa Ferrari è quello di Kimi Raikkonen, protagonista di una grande gara ed elogiato anche da Maurizio Arrivabene: »Credo che la cosa positiva in questo momento sia la vacanza - dice sconsolato - La velocità della macchina non è un problema, ma abbiamo un pò di sfortuna, alla fine succede sempre qualcosa. Ora bisogna evitare gli errori per dare una svolta alle nostre settimane e poi si andrà nella giusta direzione. Sono certo che otterremo risultati migliori«. Il 'team principal' della Ferrari si prende la sua rivincita e punge qualche 'detrattorè come Niki Lauda, che aveva criticato le Rosse. "Niente pasta, non mi piacciono gli spaghetti - ironizza Arrivabene -, ho mangiato ma una pizza all'arrabbiata così tutti erano belli carichi...Questa vittoria è dedicata a chi non sa fare i conti: due successi dopo 10 gare e 8 podi". Il team principal dopo il secondo successo stagionale che poteva essere anche doppietta a Budapest se Raikkonen non fosse stato fermato da un problema elettrico predica però umiltà: "Per un po' ci abbiamo creduto - dice pensando a quell'1-2 andato in scena per ben oltre metà gara - ma va bene così. Adesso comunque umiltà, piedi per terra, testa bassa e disciplina. E si va".