Lunedì 18 Novembre 2024

Impresa Wiggins: battuto il record dell'ora - Video

LONDRA. Ha battuto (nettamente) il precedente record, ma il primato ufficioso dell'Ora resta lontano: impresa a metà per Bradley Wiggins, nuovo detentore della corsa contro il tempo. Davanti a 7 mila tifosi scatenati che hanno affollato il velodromo olimpico Lee Valley VeloPark, Wiggins ha pedalato 54,526 Km, completando 218 giri. Una prestazione che gli ha consentito di migliorare, e di molto (più di un chilometro e mezzo), il precedente record, stabilito solo 37 giorni fa da un altro inglese, Alex Dowsett (52,937 km). Partito forte, Wiggins - che si è pure tagliato la barba per migliorare l'aerodinamica - ha pedalato ad una media a giro di poco superiore ai 16 secondi per circa 45', accusando però nel finale una fatale flessione. Un rallentamento - in parte dovuto alla stanchezza, sicuramente all'alta temperatura e umidità all'interno del velodromo - che gli ha impedito di dare l'assalto al primato di Chris Boardman. Nel 1996, con una bici modificata che in seguito gli costò la cancellazione del record stesso, il pistard inglese era riuscito a pedalare per 56.375km. Era questo il vero limite a cui puntava Wiggins, un limite che al termine dei 60' è rimasto a circa due chilometri. Decisamente più di quanto aveva auspicato alla vigilia quando si era detto sicuro di poter sfondare il muro dei 55 km.  Anche se a fine prova, è la gioia che prevale. «Sono felice di esserci riuscito - le parole a caldo di Wiggo -. È come aspettare un bambino, una tortura perchè si contano i minuti che mancano. Mi sono sempre messo a confronto con i più grandi e sono orgoglioso adesso di essere in questa ristretta cerchia di campionissimi. Solo per provarci, a battere il record dell'Ora, ci vuole coraggio. È davvero dura». Resta dunque la soddisfazione per aver ritoccato il vecchio record, firmando un nuovo primato (omologato) che entra di diritto nei libri del ciclismo, al fianco di nome da leggenda come Fausto Coppi, Jacques Anquetil e Eddy Merckx. L'ennesima soddisfazione di una carriera costellata di vittorie di prestigio che gli sono valse il titolo di Sir. Titolo che la Regina Elisabetta gli ha tributato dopo l'oro olimpico di Londra (il quarto in tre edizioni), poche settimane dopo aver vinto il Tour de France, primo britannico di sempre a presentarsi sugli Champs-Èlysèes con la maglia gialla. Nel suo palmares anche i 6 Mondiali su pista e la medaglia d'oro su strada nella crono a Ponferrada 2014.

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