ROMA. Vent'anni dopo la strada che porta a Madrid è un ritorno a casa. Fatto anche di emozioni incontenibili: Rafa Benitez dice di «chiudere il cerchio» nel giorno in cui firma e si siede direttamente sulla ambita panchina del Real. Tre anni di contratto per l'ex tecnico del Napoli e un tappeto rosso che la dirigenza del club sembra subito stendere ai suoi piedi. «È un uomo di casa» esordisce il presidente Florentino Perez, presentando l'allenatore chiamato a sostituire Carlo Ancelotti. «È uno che da sempre ha respirato madridismo». Da calciatore poco più che ragazzo nelle giovanili dei Blancos e poi come tecnico, già dalla fine degli anni '80 e fino alla metà dei 90 nella seconda squadra galattica. Per questo Benitez esordisce nella sua prima conferenza stampa da allenatore dicendo: «È un giorno speciale», prima di essere interrotto più volte dall'emozione. Occhi lucidi ma idee chiare per il 55enne madrileno, il quarto allenatore nato nella capitale spagnola a guidare il Real. «La squadra più forte che abbia mai avuto - l'omaggio - spero che si possa giocare bene e vincere titoli. Quando alleni una squadra così la filosofia è attaccare e fare gol: l'obiettivo è impreziosire la stagione vincendo dei titoli. A volte ci si riesce altre no: il Madrid deve scendere in campo sempre per vincere ogni partita». A Madrid Benitez si porta un pezzo d'Italia: al suo fianco come vice avrà Fabio Pecchia, con cui ha lavorato già a Napoli. «Per me è un'emozione incredibile stare qui - ha aggiunto Benitez - è una sfida per, sono davvero molto emozionato. Prometto di lavorare con dedizione massima e spero di portare a casa i risultati sperati». Dribbla il caso Casillas, evita i personalismi e si concentra sul gruppo: zero risposte anche sulla questione caldissima della Fifa e delle dimissioni di Sepp Blatter: «Siamo qui per la presentazione, parliamo di questo» taglia corto. Poi due parole per chi lo ha preceduto: «Ancelotti merita l'affetto che ha avuto dalla squadra, e spero di poterlo avere anche io qui». Il Real lo aspettava e anche Benitez ha contato i giorni: sottolinea che però, pur avendo parlato con Aurelio De Laurentiis della fine del rapporto col Napoli, è rimasto concentrato fino all'ultima e decisiva sfida con la Lazio. Lo spareggio Champions perso al San Paolo. «Benitez in carriera ha vinto tutto a livello internazionale - aveva scritto il club madridista ufficializzando l'accordo fino al 2018 - una Champions, due Europa League, un mondiale per Club e una supercoppa europea». E poi c'è quel filo rosso che tanto piace al Real e che lega Benitez alla 'cantera' galattica. «È madridista» sottolinea la società. Benitez è tornato a casa.