TORINO. Riprende la corsa la Juventus, dopo il mezzo falso di Udine. Il Milan ancora tutto da ricostruire si arrende, anche se non si fa schiacciare. Ma il 3-1 finale allo 'Stadium' ci sta tutto e ora i bianconeri sono a +10 sulla Roma. Anzi, senza quel gran portiere che è Diego Lopez molto probabilmente il passivo sarebbe stato più pesante per i rossoneri che erano riusciti a mettersi in partita solo grazie ad una dormita bianconera su un calcio d'angolo. Per la Juve è stato un successo ottenuto senza soffrire, in una serata che pure non ha esaltato nè Pogba, che ha giochicchiato, e neppure Vidal, fisicamente ancora giù di tono. Meno bravo del solito anche Marchisio: qualche palla persa di troppo, ma un palo colpito, quello da cui è nato il 3-1 firmato da Morata, e altre due palle-gol, sventate da Diego Lopez. Ha funzionato bene Evra, questa volta attivo in attacco - due colpi di testa pericolosi - e altrettanto a chiudere ogni varco a Cerci. E ha funzionato la coppia Morata-Tevez. Lo spagnolo sta maturando, e sul suo lancio è scattato Tevez che, dopo una sgroppata, resistendo al contrasto di Paletta, ha infilato la porta rossonera, realizzando il suo 14/o goal stagionale in campionato. Nel Milan con i due nuovi (Paletta e Antonelli, quest'ultimo a segno con un bel colpo di testa) ma sempre pieno di cerotti (fuori, per fare qualche nome, Montolivo, De Jong, Destro, Mexes), mola volontà ma poche idee, un gioco senza inventiva ed un 4-3-3 che la Juventus ha tenuto a freno con facilità irrisoria. Buono l'esordio di Antonelli: il difensore aveva già fatto ammattire la Juve a Marassi, punita poi da Antonini al 94', quando giocava nel Genoa. Questa sera ha riportato il Milan sull'1-1, durato peraltro solo 3', prima del gol di Bonucci. Rimandato Cerci rimasto sulla fascia a sperare nello spunto che Evra ma anche Pogba ed i ritorni in difesa di Morata gli hanno sempre impedito. Unica sua soddisfazione il calcio d'angolo battuto bene per il pareggio momentaneo di Antonelli. Inzaghi se n'è quindi tornato con le pive nel sacco ed avrà forse sentito lo sberleffo della curva che per tanti anni l'aveva eletto a beniamino: "Pippo Inzaghi, facci un gol". Il tridente un po' troppo timido del Milan aveva però un giocatore a mezzo servizio o ancor meno, l'influenzato Menez, influenzato e costretto ad uscire al 37'. Al suo posto Pazzini, che ha impegnato severamente Buffon. Al 9'st il portiere bianconero ha respinto una bordata del numero 11 del Milan, salvando i 2-1. Uno squillo del Milan nato però da una palla persa sula trequarti da Marchisio. Il 3-1 di Morata, grande opportunista dopo il palo dello stesso Marchisio, ha spento ogni residua speranza di Inzaghi di tornare da Torino con un pareggio, cosa riuscita quest'anno solo all'Inter di Mancini ed alla Samp di Mihajlovic. Troppo inconsistente, soprattutto a centrocampo, la squadra rossonera.