Si celebrano oggi i primi 40 anni della riforma della polizia tramite la legge 121 del 1981. Di fatto, con questa legge il corpo delle Guardie di Pubblica sicurezza si è trasformato nella attuale polizia.
"Un cambiamento epocale e dal grande valore simbolico - si legge in una nota - perché avvenuto in un momento storico particolarmente delicato per il nostro Paese, segnato nel profondo da diverse forme di terrorismo, affollato nelle piazze dove sfilavano i cortei di protesta ed approdavano le lotte sindacali".
Fino agli anni 80 si era soliti indicare tre categorie di forze dell'ordine: i funzionari di pubblica Sicurezza, gli ufficiali, i sottufficiali ed i militari di truppa del corpo delle Guardie di pubblica Sicurezza, le ispettrici e le assistenti del corpo di polizia femminile.
Tre categorie che tramite la legge 121 si sono unite in un'unica denominazione, ossia quella di polizia.
La riforma ha di fatto consentito "una modernizzazione dell’amministrazione della pubblica Sicurezza, determinando nuove forme di comunicazione che, rispetto al passato, hanno consentito di stabilire una relazione diversa tra poliziotto e cittadino".
Per l'occasione, è stato pubblicato un libro dal titolo “La riforma dell’amministrazione della pubblica sicurezza”, scritto dal prefetto Carlo Mosca che di quella riforma è stato uno degli ispiratori.
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