Lunedì 23 Dicembre 2024

Il Giornale di Sicilia festeggia i suoi 160 anni: il lungo racconto su Tgs

This browser does not support the video element.

Il Giornale di Sicilia celebra oggi il suo 160° compleanno. E lo fa non solo con l'inserto speciale di 40 pagine pubblicato oggi con il quotidiano, ma anche con una trasmissione dedicata all'anniversario andata in onda su Tgs. Ecco il video della puntata, ricca di immagini, storie e interviste con volti e personaggi che negli anni hanno fatto, in qualche modo, parte della vita del quotidiano. Una grande festa con servizi, approfondimenti, ospiti e interviste. In studio l'editore del gruppo GDS Lino Morgante con il capo della redazione di Tgs Marina Turco e il direttore artistico delle emittenti televisive TGS ed RTP Salvo La Rosa. In collegamento dalla redazione del giornale il vice direttore responsabile Marco Romano. Marco Romano si affianca ad una delle firme storiche del Giornale di Sicilia, Salvatore Rizzo, 40 anni sulle pagine del quotidiano, che ricorda l’importanza e il valore di essere giornalista e la collaborazione di Leonardo Sciacca. Auguri speciali da parte del conduttore siciliano Pippo Baudo, in collegamento telefonico con gli studi di Tgs, tra le immagini del GDShow 2019 sullo sfondo del Teatro greco di Taormina. Da New York anche gli auguri e gli aneddoti del giornalista Gianni Riotta, cresciuto al Giornale di Sicilia, e adesso a capo del Scuola di Giornalismo della Luiss University. Focus anche sui disordini in atto in questi giorni negli Usa. Non poteva mancare il decano del giornalismo, Nino Martinez, a raccontare la sua vita dedicata alla cronaca nera ma anche ad indimenticabili articoli umoristici, nell'intervista a cura di Daniele Ienna. Due prime pagine importanti vengono mostrate in diretta: una, spiega il vice direttore Romano, uscita il giorno dopo la morte di Totò Riina, che mostrava i volti di chi pagò con la vita la strategia sanguinaria del boss; l'altra che celebra la visita di Papa Francesco e il restyling del Giornale di Sicilia. Ospite anche Laura Anello, direttrice responsabile del Gattopardo, un’altra delle realtà che compongono il gruppo GDS, che mostra lo speciale dedicato al 160° anniversario del Giornale di Sicilia. Il comico palermitano Roberto Lipari, adesso "professore" a Striscia la Notizia, racconta il suo rapporto con Giornale di Sicilia che, dice, "sancisce la verità" delle notizie. Ma non poteva mancare anche il videomessaggio di una delle coppie della più pura ed intelligente comicità siciliana, Salvo Ficarra e Valentino Picone, che quest'anno festeggiano i loro 25 anni di carriera. Il Giornale di Sicilia si stringe ad un altro dei simboli della città, il Palermo Calcio, raccontato nel servizio di Giovanni Di Marco con l'intervista a Giovanni Tarantino che si occuperà di curare il museo del club rosanero. Dal Palermo a Palermo con Giancarlo Macaluso, il cronista ufficiale della città al Giornale di Sicilia che ripercorre la storia "di paesani" di Palazzo delle Aquile citando il sindaco "mafioso" Vito Ciancimino fino ad arrivare all'"imperatore" della città Leoluca Orlando. Monumento di Palermo, il Teatro Massimo, tornò alla vita grazie all'impegno del Giornale di Sicilia. Simonetta Trovato intervista il sovrintendente Fabio Giambrone che ricorda come il teatro fu restituito alla città nel 1997, dopo ben 23 anni di chiusura, sull’onda del sentimento di un’intera comunità a guida della quale ci fu proprio il Giornale di Sicilia che si impegnò con una campagna promozionale, lunga e costante, fino alla rinascita e alla riapertura di una delle istituzioni della città. La Sicilia da sempre si impernia su un'ansia e una spinta autonomista spiegata nell'intervista di Marina Turco al professore Salvatore Butera. Contributo anche da parte di uno dei grandi talenti nutriti dal Giornale di Sicilia, Virman Cusenza, oggi direttore de Il MessaggeroE di Umberto Lucentini, giornalista che raccontò gli anni delle stragi di mafia e dei suoi legami con il mondo della politica e dell'economia. Momento di allegria con gli auguri al "giornale dei siciliani" da Sasà Salvaggio, dal suo ormai famoso balcone "Ariston" di Palermo, e dal comico Antonio Pandolfo. In collegamento anche il papà della tv, il maestro Michele Guardì, che dalla Sicilia, da attento osservatore, partì alla volta di Roma dove creò uno dei più noti e longevi programmi Rai, "I fatti vostri". Un altro volto noto del giornalismo, Paolo Liguori, oggi direttore di Tgcom24 ma per tre anni corrispondente dalla redazione di Roma, lascia il ricordo della sua esperienza al Giornale di Sicilia. Non solo gli auguri, ma anche la gratitudine del sindaco di Palermo, Leoluca Orlando, in occasione del compleanno del quotidiano come "storia della formazione della libertà dell'Isola attraverso la libertà di informazione". Un ricordo speciale anche da parte del vescovo di Palermo, mons. Corrado Lorefice, nell'intervista curata da Marina Turco a e da Salvo La Rosa. Ma il Giornale di Sicilia, nella sua lunga storia, ha dovuto pagare uno dei più gravosi tributi di sangue nella lotta alla mafia. Mario Francese morì 41 anni fa per mano di Cosa Nostra e, in occasione del 160° del quotidiano, il suo lavoro in trincea viene rievocato attraverso le parole del figlio Giulio Francese, presidente dell'Ordine dei giornalisti di Sicilia. Un impegno contro la mafia sempre portato avanti dal Giornale di Sicilia anche quando, il 10 gennaio 1991, pubblicò la storica lettera di Libero Grassi indirizzata al suo "caro estortore". Pensieri, riflessioni, parole, paura ma anche strenuo coraggio riportati dalla figlia Alice Grassi. Spengono simbolicamente le 160 candeline del Giornale di Sicilia anche l'autore e giornalista Gaetano Savatteri, l'attore Enrico Guarneri e il conduttore e autore televisivo, sceneggiatore, regista Pierfrancesco Diliberto, in arte Pif. Messaggio di auguri anche dal Centro Amazzone per bocca delle sue rappresentanti, Lina Prosa e Anna Barbera. In conclusione dello speciale di Cronache Siciliane sui 160 anni del Giornale di Sicilia l'appassionato "cuntu" recitato da Mario Incudine.

leggi l'articolo completo