PALERMO. «Prima o poi aprirò un punto Eataly in Sicilia, non subito perché siamo molto sbilanciati sul resto del mondo ma da dal 2020 torneremo a investire in Italia e sicuramente voglio aprire in Sicilia. Non so se a Catania o a Palermo o – perché no? – in tutte e due». È una sorta di promessa quella fatta da Oscar Farinetti, patron della catena di supermercati di qualità Eataly, ospite del Giornale di Sicilia in diretta su Facebook.
«Avere maggiore patriottismo ed orgoglio», questo il consiglio di Farinetti agli italiani e ai siciliani e questa anche la “spinta” che lo ha convinto ad aprire Eataly: «Un modo per sdebitarmi col fatto di essere nato nel Paese più bello del mondo».
Per Farinetti la Sicilia è «la regione col più alto numero di cibo di qualità al mondo, grazie anche al microclima eccezionale dovuto alla sua posizione e ai venti. Il pomodoro di Pachino lo hanno inventato in Israele ma per farlo buono hanno dovuto coltivarlo in Sicilia». Soprattutto, ha detto il patron di Eataly, in Sicilia «avete materie prime straordinarie e trasformate bene: dovete essere più bravi a venderle».
Tra suggerimenti di natura economica e qualche battuta («Le arancine? Sono al femminile!»), Farinetti ha decantato la bontà delle verdure e della frutta siciliana: «Si può venire in Sicilia anche soltanto per il piacere di mordere una melanzana o un pomodoro e già questo vale il viaggio». Ha rivelato che a lui piace di più il salato, soprattutto verdure, ma ama anche la pasta con le sarde e il pesce: «Mia moglie invece adora i dolci siciliani, soprattutto i cannoli. Nei nostri punti vendita, ad esempio a Boston, le file si formano soprattutto ai carretti dei cannoli».
Farinetti a Palermo ha presentato anche il “Ricordiamoci il futuro” e ha sottolineato il fatto che la Sicilia deve ricordarsi del futuro perché «ha ancora numeri bassi rispetto alle sue potenzialità: ma questa è una fortuna perché vuol dire che potete crescere tantissimo». Ha citato Santi Palazzolo come uno dei più bravi pasticceri italiani, ha eletto la melanzana siciliana come «la verdura numero uno» e i dolci siciliani i più buoni d’Italia: «Sono molto dolci, ma voi siete così: radicali ed estremi».
Persone:
4 Commenti
FATTI NON PAROLE
30/05/2017 17:39
Tutti parlano bene dei tesori della Sicilia ma non creano lavoro. Ancora una volta sfruttano le bontà siciliane ma per il resto nulla.
Pietro
30/05/2017 21:43
Credo che non serva a niente aspettarsi sempre qualcosa dagli "altri", o criticarli perché sfruttano cose che noi non siamo in grado di sfruttare per incapacità, indolenza o una combinazione delle due.
Francesco
30/05/2017 20:16
Farinetti e' un buon imprenditore e noi tutti italiani siamo orgogliosi del suo successo. Pero' non tutti si possono permettere di fare aquisto o consumare pasti nei suoi negozi
Pietro
30/05/2017 21:45
Questo è vero, ma allo stesso modo non tutti possono permettersi una Ferrari o uno yacht oppure di andare a cenare spendendo centinaia di euro in un ristorante stellato. C'è la domanda, c'è il bisogno di una offerta di nicchia, bene che ci sia qualcuno a soddisfare tale domanda.
arian
30/05/2017 22:21
ne possiamo anche fare a meno
Vincenzo74
30/05/2017 22:51
Vedi che bravo : sa che l'arancinA è fimminA