ROMA. Due giorni dopo la bufera piovuta sulla puntata del suo programma Parliamone sabato, dedicata alle virtù delle donne dell’est, Paola Perego esce dal silenzio e non risparmia critiche ai dirigenti di Rai1, ai politici che tacciono sulla mediocrità dilagante, alla presidente della Camera Laura Boldrini, che «faceva televisione» quando lei già lottava «per i diritti delle donne». E’ un fiume in piena la conduttrice in un’intervista in onda ieri sera a Le Iene Show su Italia1, perché - spiega - sta male dopo le accuse di sessismo.
«Hanno chiuso il programma e io adesso credo che rescinderanno anche il mio contratto», fa sapere, dicendosi preoccupata per tutti quelli che perderanno il lavoro dopo questa scelta.
L’attacco è frontale soprattutto nei confronti di chi - sostiene - ha deciso di scaricarla, pur sapendo tutto. «Codardi" sono il capostruttura e il direttore della rete ammiraglia che "si sono dissociati da una cosa che avevano approvato e adesso fanno la figura di quelli che stanno salvando l’Italia da questo 'mostrò che è sessista».
«Mi hanno messa in mezzo in qualcosa di molto più grande di me - dice -. Hanno usato me come potevano usare forse qualcun altro. Forse è scomodo mio marito».
Il riferimento è a Lucio Presta, finito nel mirino come gli altri principali agenti delle star televisive, perché, a detta di politici dei diversi schieramenti, in grado di fare il bello e il cattivo tempo in tv.
Proprio per ridimensionare il loro ruolo in Commissione di Vigilanza le diverse forze politiche avevano raggiunto un accordo su alcune norme inserite nell’ultimo contratto di servizio, poi non entrato in vigore. A rischiare il posto è ora la responsabile del programma Raffaella Santilli, che dovrebbe essere sostituita a breve.
La vicenda ha in realtà accelerato una revisione dell’organigramma della rete, alla quale il direttore Andrea Fabiano lavorava già da tempo.
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