Dopo Cecil anche il fratello Jericho sarebbe stato ucciso dai bracconieri. La notizia rimbalza dallo Zimbabwe tra lo sgomento del mondo, mobilitato dopo l'uccisione di Cecil da parte di un dentista americano, ma potrebbe non essere vera. E si apre un vero e proprio giallo con i media internazionali che si rincorrono nel cercare la verità mentre nella savana cala l'oscurità.
«Con grande tristezza e rammarico dobbiamo riferire che Jericho è stato ucciso alle quattro di oggi pomeriggio», ha detto il presidente della Conservation Task Force dello Zimbabwe, Johnny Rodrigues. Ma a stretto giro arrivano testimonianze che lo smentirebbero. «Sembra vivo e si muove, per quanto posso dire», riferisce un ricercatore del Hwange Lion Research Project, Brent Stapelkamp, che monitora gli spostamenti del fratello di Cecil attraverso il suo collare-gps. E a supportare la sua tesi anche una fonte del Friends of Hwange Trust, che fornisce acqua agli animali del parco: la notizia della morte di Jericho «sembra non vera», spiega sottolineando che si è in attesa di chiarimenti. «Siamo affranti» aveva affermato Rodrigues in un comunicato riportato da alcuni media, ammettendo che «al momento non ci sono altri dettagli, che saranno però resi noti non appena disponibili».
Ma secondo quanto riferiva la Cnn, citando un alto funzionario del parco, Jericho sarebbe stato ucciso da un bracconiere nel Hwange National Park nel pomeriggio. Ucciso illegalmente. Come Cecil, che era un animale protetto, il più amato dello Zimbabwe e aveva anche un collare con segnalatore gps. Per questo ora Harare chiede l'estradizione del dentista americano, Walter Palmer, del Minnesota, che l'ha ucciso. Una richiesta che insolitamente raccoglie molti consensi anche negli Usa. Al punto che su 'We The Peoplè, la sezione del sito web della Casa Bianca in cui possono essere lanciate e firmate petizioni, è apparsa una richiesta dal titolo «Estradare Walter Palmer del Minnesota davanti alla giustizia dello Zimbabwe».
In quattro giorni ha raggiunto e superato le 210mila firme. Più del doppio di quanto necessario per ottenere una risposta dall'amministrazione Usa. Nel frattempo Palmer ha fatto perdere le sue tracce. Ha mandato avanti un suo incaricato a prendere contatto con le autorità americane, nella speranza che si calmi la bufera di polemiche nella quale è finito per la sua passione per la caccia grossa. Ma i giorni passano e la collera degli animalisti in tutto il mondo non si placa, anche perchè intanto sono state diffuse diverse foto in cui Palmer mostra orgoglioso numerosi altri suoi trofei, come un leopardo e altri magnifici animali selvaggi da lui uccisi. Ed è anche emerso che alcuni anni fa era già finito nei guai per aver ucciso un orso negli Usa. Ora la vicenda di Jericho - se dovesse essere confermata la sua morte - rischia di gettare altra benzina sul fuoco. Anche perchè secondo alcune fonti, si prendeva cura e proteggeva i cuccioli e le leonesse del branco di Cecil, che dopo la sua uccisione si trovano più che mai esposti a molti pericoli, cacciatori di frodo compresi.
NUOVO CASO. Intanto dopo il dentista Walter Palmer, le autorità dello Zimbabwe hanno accusato un altro americano di aver ucciso un leone protetto durante una caccia illegale con arco e freccia ad aprile.
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