Covid, la nuova frontiera dei farmaci antivirali: "Ma vanno dati anche alle farmacie"
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Il Covid non si arresta, ma da Federfarma arriva un invito alla fiducia oltre che un appello ai vertici della Sanità affinchè l'arrivo dei farmaci antivirali possa essere un'ulteriore svolta nella lotta al virus. "Bisogna avere fiducia - dice in questo video il segretario nazionale di Federfarma Roberto Tobia -, soprattutto nella vaccinazione che è l'unica strada che ci permetterà di uscire dalla pandemia, ma anche nella nuova frontiera dei farmaci antivirali che hanno la possibilità di bloccare l'evoluzione della malattia". Con i farmaci antivirali, infatti, si aprono nuovi scenari nella lotta al Coronavirus, proprio perchè aumentano le armi per combatterlo. Dal 4 gennaio la pillola anti Covid, l'antivirale che un paziente affetto da Covid-19 può assumere per via orale, sarà distribuito dalla Struttura Commissariale guidata dal generale Figliuolo. L'Agenzia italiana del farmaco (Aifa), inoltre, nei giorni scorsi ha autorizzato due antivirali, Molnupiravir e Remdesivir, per il trattamento di pazienti non ricoverati, con malattia lieve-moderata che si è manifestata da pochi giorni e in presenza di condizioni cliniche che rappresentano specifici fattori di rischio per lo sviluppo della malattia grave. Gli antivirali saranno disponibili presso le farmacie ospedaliere, ma secondo Tobia è indispensabile che siano reperibili anche nelle altre farmacie, così da alleggerire il carico degli ospedali ed evitare gli spostamenti dei pazienti positivi. Sul fronte dei tamponi antigenici rapidi, nonostante la corsa al test di questi giorni, il segretario di Federfarma non rileva difficoltà "se non quelle legate alla logistica particolarmente sotto stress in queste festività. Sono più di 14 mila le farmacie del nostro paese che processano tamponi antigenici ad un prezzo concordato e calmierato grazie all'accordo stipulato dal governo e dal commissario Figliuolo con Federfarma".