«Il ponte sullo Stretto è un diritto degli italiani». Lo ha detto il ministro delle Infrastrutture Matteo Salvini, entrando in aula per il question time, replicando a quanto affermato ieri dal presidente dell’Anac, Giuseppe Busia, in audizione (“sul Ponte troppi vantaggi ai privati senza obblighi», ndr).
Il dibattito arriva dopo due giorni di audizioni, decine gli esperti e i rappresentanti di Istituzioni, associazioni e aziende coinvolti. Il Ponte sullo stretto è stato al centro di un dibattito che si è tenuto nelle commissioni Ambiente e Trasporti della Camera. Un dibattito organizzato nell’ambito dell’esame del disegno di legge di conversione del decreto sulla realizzazione dell’opera.
Non solo Ponte. Salvini ha incontrato in mattinata il sindaco di Palermo Roberto Lagalla e il presidente della Regione, Renato Schifani, per fare il punto della situazione su alcuni dossier come la tramvia cittadina, il trasporto integrato e la pedemontana.
«Il Ponte sullo Stretto di Messina non è solo la più grande opera europea dei prossimi anni, ma anche un’infrastruttura con risvolti economici e sociali importanti per tutto il Sud. È ‘un ponte da non perderè, sia dal punto di vista sociale che da quello puramente economico», spiega la viceministra del Lavoro e delle Politiche sociali Maria Teresa Bellucci.
«Il potenziamento delle infrastrutture porta grandi benefici alle persone, anche in un’ottica di contrasto all’emarginazione e alla disoccupazione. Potersi muovere per studiare o lavorare significa poter abbracciare opportunità di crescita che, senza collegamenti adeguati, rischiano di essere perdute. Grazie a quest’opera - prosegue - che rappresenta anche un sussulto d’orgoglio per una nazione da troppo tempo immobile, si riallaccia la nostra penisola alla Sicilia e ai suoi cittadini».
«Inoltre - conclude - la costruzione del Ponte consentirà un probabile incremento dell’offerta di lavoro, anche dopo l’ultimazione dell’opera la quale rientra in un più ampio piano di ammodernamento infrastrutturale che, grazie all’impegno di Anas e Ferrovie dello Stato, sta già coinvolgendo la Sicilia così come la Calabria. Saranno diverse le ripercussioni sull’occupazione e, in generale, su tutta l’economia del Sud Italia dove, come descritto dal rapporto di Svimez, la povertà e l’esclusione sociale rischiano di riguardare 500 mila persone in più rispetto all’anno precedente».
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