Carenza di medici, code interminabili, accessi impropri, reiterati episodi di violenza e aggressioni al personale: da Palermo a Catania e Messina ma anche altrove i pronto soccorso sono al collasso. I medici non vogliono lavorare nell'area di emergenza degli ospedali perchè troppo pericolosa. Molte Asp hanno stipulato convenzioni per utilizzare le guardie giurate e garantire minimi standard di sicurezza in corsia, a gran voce si chiede le reintroduzione del posto di polizia fisso. E ora indaga l'Ars. Creata la sottocommissione speciale sui pronto soccorso siciliani. La proposta, lanciata nei giorni scorsi dal M5S, è stata accolta dalla commissione Salute di palazzo dei Normanni, che oggi ha dato il via libera al nuovo organismo parlamentare, la cui presidenza è stata affidata, con votazione unanime, al capogruppo M5S Antonio De Luca (nel video). Della sottocommissione faranno parte, oltre ad Antonio De Luca, Giuseppe Zitelli (FdI), Carmelo Pace (Dc), Giovanni Burtone (Pd), Margherita La Rocca Ruvolo (FI), Ludovico Balsamo (Sud chiama Nord), Giuseppe Geremia Lombardo(Mpa). “La situazione nelle aree di emergenza – dicono il presidente della commissione salute Giuseppe Laccoto e Antonio De Luca - è al collasso. Se non si interviene al più presto con soluzioni strutturali e non con i soliti pannicelli caldi che servono poco e nulla sarà il caos. La nostra azione mira a studiare possibili soluzioni e per questo è fondamentale l'apporto di tutti gli operatori del settore e delle sigle sindacali per cercare stilare assieme una road map degli interventi urgenti da suggerire al governo”. Gravissima soprattutto la carenza di medici. “L’osservatorio per i conti pubblici italiani – dice De Luca - ha lanciato l’allarme che nei prossimi 7 anni andranno in pensione in Sicilia circa 2755 medici di base e ne verranno assunti solo 623: ne verranno a mancare quindi 2132 e il problema scoppierà. Ben vengano, in questa fase, gli incentivi ai medici dell’emergenza, ma si devono offrire soluzioni strutturali definitive”. Per Carlo Gilistro, l’altro deputato M5S della commissione Salute – va affrontato in maniera seria il vecchio problema degli accessi anomali che ingolfano i pronto soccorso. Tantissime prestazioni da codice bianco o giallo che oggi quasi paralizzano le aree di emergenza devono tornare ad essere di competenza del medico di base. È fondamentale pertanto potenziare la medicina del territorio e restituire il medico di famiglia al suo ruolo centrale a difesa della salute, sburocratizzando la sua azione e sottraendolo alla montagna di scartoffie con cui ogni giorno ha purtroppo a che fare”.