Anthony Barbagallo è stato eletto, nuovamente, segretario regionale del Pd. La direzione siciliana ha approvato la relazione di Barbagallo con 135 voti favorevoli e 2 astenuti. La riunione presieduta da Antonio Ferrante, che si è svolta oggi al San Paolo Palace di Palermo, ha visto la partecipazione del coordinatore della segreteria nazionale, Marco Meloni. Il segretario regionale nel suo intervento ha fatto il punto sulle imminenti elezioni regionali e sulle primarie di coalizione che vedono uniti il Pd con il Movimento Cinque Stelle, Cento Passi, Psi, Articolo 1, Verdi e Sinistra Italiana. La direzione regionale dunque conferma il mandato al segretario per concludere l’accordo politico, programmatico e regolamentare con gli alleati di coalizione.
"Le primarie sono la nostra casa e sono convinto che oggi il partito darà una svolta, da questo punto di vista - ha detto Barbagallo -. Il segretario ha parlato di prospettive incoraggianti non soltanto delle primarie, ma soprattutto nel rapporto con il Movimento 5 stelle. Ancora una volta la Sicilia è laboratorio politico, sperimentiamo qui meglio che altrove 'formule' nuove".
La coalizione, che comprende anche i Cinquestelle, sceglierà il candidato alle prossime elezioni regionali attraverso le primarie. "Qua per primi - ha aggiunto Barbagallo - abbiamo lanciato l'accordo con il M5s e per primi, rispetto ad altre zone del Paese, lanciamo questa formula di scelta democratica. Chiamiamole primarie, consultazioni popolari, ma certamente daremo voce ai cittadini e agli elettori siciliani e non decideremo il candidato a presidente della Regione Siciliana nel chiuso di una stanza".
Ma sui tempi e sui nomi è ancora presto. "Parleremo di un termine vero di presentazione delle candidature nel momento in cui sarà approvato il regolamento delle primarie, senza non ci possono essere né regole né data certa. Appena sarà approvato scatterà il countdown. La formula ipotizzata prevede la registrazione online e il sistema fornirà indicazioni per votare online o in presenza".
Il voto on line, sottolinea Barbagallo non è una novità per il partito, "è stato già attuato dal Pd a Roma. Io ho due casi in famiglia: mia padre andrà al gazebo, mia figlia voterà dal mare online. Certo serve più tempo rispetto alla data immaginata del 10 giugno - osserva Barbagallo - ma la cosa importante per il Pd non è tanto il termine di presentazione delle candidature o la date per le primarie, ma è importante che ci sia un termine congruo per fare la campagna elettorale per le consultazioni".
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