Investire sul personale, ri-organizzarlo, aprire un contatto diretto con l'agenzia di coesione a Roma per supervisionare i progetti, rivedere l'accordo sul piano dei tagli di ripianamento dei debiti della Regione Siciliana e intervenire radicalmente sul personale consentendo le progressioni verticali dall'area del comparto alla dirigenza ed eliminando la terza fascia dirigenziale. Queste le proposte di riforma della pubblica amministrazione, presentate nel corso del convegno organizzato dalla Cisal in due sessioni, di mattina presso la Sala Piersanti Mattarella di Palazzo dei Normanni e nel pomeriggio alla sede della Fondazione Federico II, dal titolo “Riformare la P.A. per rilanciare la Sicilia”.
"Dopo 21 anni di riforma della pubblica amministrazione ci ritroviamo con una p.a. ingessata e obsoleta– spiega il presidente del SIAD CSA CISAL, Angelo Lo Curto – Nel corso degli anni c'è stato un depotenziamento non solo del personale ma anche di risorse in tutta la Sicilia. Le risorse riservate al personale sono scese a più di 26 milioni, questa riduzione non consente nuove assunzioni ed è da più di trent'anni che non si fanno progressioni di carriere. Inoltre il 50% del personale pur essendo demansionato continua a svolgere funzioni superiori”.
La semplificazione dei processi amministrativi e lo svecchiamento dei funzionari che vi operano costituiscono due degli obiettivi fondamentali del PNRR. “Il rafforzamento della capacità amministrativa delle amministrazioni – afferma il dirigente dell'agenzia per la coesione territoriale, Domenico Repetto – è una scommessa importante”.
Due gli aspetti chiave da attenzionare secondo il dirigente: “l'immissione di forze nuove, giovani, attraverso nuove procedure di selezione di tecnici e specialisti, e il processo di semplificazione delle norme e delle procedure. Per quanto abbiano sempre avuto una funzione di garanzia rispetto alla tenuta dell'ordinamento, di fronte all'eccezionalità che stiamo vivendo è opportuno, con tutte le dovute cautele, semplificare i processi amministrativi”
"I venti milioni di euro messi a disposizione dal PNRR sono una grande opportunità – dichiara il segretario generale del SIAD CSA Sicilia, Giuseppe Badagliacca- la bocciatura dei progetti dell'agricoltura non ci lascia tranquilli. Non ci possiamo permettere di perdere quest'occasione". Da qui la necessità di presentare un progetto per l'ammodernamento della macchina amministrativa regionale.
A rivendicare il ruolo principale degli enti locali nell'utilizzazione delle risorse del PNRR, il presidente dell'ASAEL, Matteo Cocchiara, che denuncia: “Questi enti non sono attrezzati, la maggior parte dei dipendenti comunali è costituito dai circa 10mila precari stabilizzati negli ultimi due anni con i fondi della regione, sempre considerati dipendenti di serie B, oggi si trovano a dovere recuperare un grosso gap sotto il profilo della professionalità. Bisogna dare loro la possibilità di crescere professionalmente. Bisogna formarli e questo finora non è stato fatto”.
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