Il premier Giuseppe Conte è intervenuto questo pomeriggio al Senato per le comunicazioni sulla situazione epidemiologica in Italia e sulle misure anti-Covid del governo. Il premier ha iniziato il suo intervento ringraziando i senatori per aver accolto la richiesta di anticipare le comunicazioni del governo in Aula rispetto a mercoledì. "L'evoluzione dell'epidemia risulta molto preoccupante - ha detto il premier - il quadro epidemiologico è in via di transizione verso uno scenario di tipo 4, quello più critico. In particolare con riferimento ad alcune regioni che già accusano rischi di tenuta dei servizi sanitari". Saranno tre aree e tre scenari di riferimento, oltre a parametri precisi, a guidare le decisioni del ministero della Salute che, con ordinanze mirate, potrà includere una determinata Regione in una delle tre fasce di rischio con relative misure di restrizione anti-pandemia. In pratica, ha spiegato il premier, ci sarà un’area riservata alle Regioni a rischio alto, di scenario 4, con le misure più restrittive; una seconda area, con Regioni a rischio alto ma compatibili con lo scenario tre, con misure lievemente meno restrittive; infine ci sarà una terza area con le restanti regioni, con rischio minore. E potrebbero essere la Calabria, il Piemonte e la Lombardia le Regioni che, sulla base dei dati dell’ultimo monitoraggio dell’Istituto superiore di sanità, potrebbero rischiare di rientrare nelle prime ordinanze del ministero della Salute con la previsione di misure più restrittive, collocandosi in uno scenario 4 di rischio alto. I 3 scenari - più un primo che appare ad oggi superato - sono illustrati appunto nel documento 'Prevenzione e risposta a COVID-19', dello scorso 12 ottobre. In particolare lo scenario 2 è caratterizzato da una situazione di trasmissibilità sostenuta e diffusa ma gestibile dal sistema sanitario nel breve-medio periodo, con valori di Rt regionali compresi tra 1 e 1,25. Lo scenario 3 si delinea invece a fronte di una situazione di trasmissibilità sostenuta e diffusa con rischi di tenuta del sistema sanitario nel medio periodo, con valori di Rt regionali compresi tra 1,25 e 1,5. Lo scenario 4, il più grave, si caratterizza infine per una situazione di trasmissibilità non controllata con criticità nella tenuta del sistema sanitario nel breve periodo, con valori di Rt regionali maggiori di 1,5. Per ogni scenario sono poi previste diverse classificazioni del rischio regionale, da basso a molto alto. "Avremo una fascia riservata alle Regioni a rischio alto, di scenario 4, con le misure più restrittive, poi avremo seconda una fascia, con Regioni a rischio alto ma compatibili con lo scenario tre, con misure lievemente meno restrittive; infine ci sarà una terza fascia con tutto il territorio nazionale per le restanti regioni". "Nell'ultima settimana 11 Regioni e Province autonome sono classificate a rischio elevato, altre 8 regioni sono classificate a rischio moderato. L'aumento rapido dell'incidenza è coerente con l'aumento dell'Rt nazionale che si colloca a 1,7. In alcune regioni il dato è superiore alla media nazionale. Il quadro appena descritto non tiene conto delle misure restrittive dell'ultimo Dpcm, non tiene conto dell'impatto delle misure sulla curva di crescita. Questi effetti potranno essere visibili dopo 14 giorni dall'adozione di queste misure. Sebbene gli effetti saranno positivi, dobbiamo anche ammettere che al momento non vi sono evidenze scientifiche di pronosticare la misura di questo impatto che si presume positivo. Siamo costretti dunque ad intervenire in un'ottica di prudenza, attuando ulteriori misure. Strategia che va modulata, in base alle differenti criticità dei territori". "Vi annuncio che il ministero della Salute sta già lavorando a un piano di distribuzione dei vaccini", così che "quando arriveranno le prime dosi" non ci troveremo "impreparati" ma "procederemo alla distribuzione secondo un piano preordinato e definito". Così il premier Giuseppe CONTE, nelle comunicazioni in Aula al Senato sulle misure anti-Covid". Nello spiegare il piano di distribuzione dei vaccini che sta predisponendo il governo, il premier Giuseppe Conte si è soffermato parlando al Senato sugli anziani. Sui vaccini "favoriremo le fasce più fragili, tra le fasce più vulnerabili, il governo considera anche le persone più anziane. Sono i nostri cari che hanno realizzato la ricostruzione del Paese dopo le rovine del Secondo conflitto mondiale. Sono i nostri genitori, i nostri nonni che con laboriosità e spirito di iniziativa hanno consentito il 'miracolo economico' che ci ha proiettato tra le potenze più avanzate del pianeta, membri del G7".