Il viceministro delle infrastrutture e dei trasporti Giancarlo Cancelleri risponde ad alcune domande in merito alle nuove opere previste per la Sicilia, dalla questione ponte sullo Stretto, alle ferrovie e agli enti gestori delle strade, accennando inoltre alla collaborazione governo nazionale - regione siciliana, che non è sempre stata facile.
Infine il viceministro esprime la propria opinione sulle ripercussioni che il referendum e le elezioni regionali potrebbero portare al governo nazionale e parla delle migliorie che il decreto semplificazioni potrebbe portare alle vite degli italiani.
“La crisi sanitaria del covid-19 ha paradossalmente posto all’Italia una grande opportunità davanti: il Recovery Fund, una montagna di denaro che dobbiamo essere molto bravi a spendere”, dice il viceministro Cancelleri. “Qui si apre la grande questione mai risolta: il grande gap infrastrutturale del sud. Non dobbiamo fare l’errore però di ricominciare a parlare del ponte sullo stretto e basta”, il viceministro non sarebbe comunque favorevole al ponte, ma al tunnel subalveo.
“Il titolo che il governo vuole dare a queste nuove operazioni non è più l’attraversamento stabile dello Stretto di Messina, ma è l’alta velocità da Milano a Palermo, le nuove strade, autostrade, ferrovie, la capacità di sviluppare opportunità - con i nuovi insediamenti industriali e commerciali, e i conseguenti posti di lavoro-".
Sono tanti i progetti in cantiere: “siamo la regione che ha il più cospicuo investimento. Entro fine mese mandiamo in gara il raddoppio ferroviario Messina-Catania, creeremo l’alta velocità di rete in Sicilia. Basta? No, ma è certamente un inizio. Ci darà la possibilità di fare Catania-Palermo in tempi rapidissimi. Dobbiamo però ammodernare la rete ferroviaria che in alcune zone è veramente vetusta”.
Per quanto riguarda l’eventuale e dibattuta fusione di due enti gestori delle strade siciliane - Cas e Anas - il viceministro ritiene opportuno fare una digressione: “la fusione fu ampiamente bocciata dal parlamento siciliano del Governo Crocetta perché prevedeva una partita tutta a perdere per la Sicilia. Si sarebbe infatti creata una nuova società, a partire dalla fusione del Cas e dell’Anas, lasciando il Cas in liquidazione con tutti i suoi debiti, che sarebbero stati pagati dai soci, ovvero dalla Regione e da pochi altri enti locali. Oggi la strada è quella di avere un unico ente gestore, perché il Cas ha dimostrato grande incapacità. Abbiamo rilevato più di 800 non conformità al codice della strada, nei tratti gestiti dal Cas, le cui strade per percorribilità sono molto pericolose, e non mancano di finire spesso nelle pagine di cronaca nera. C’è in atto un ragionamento per la revoca della concessione al Cas perché c’è un’inadempienza troppo grande. Dunque Anas arriverebbe a gestire, attraverso una società al 100% partecipata dall’Anas, e dovrebbe rimettere a nuovo le strade con i soldi del Recovery Fund. Le strade di stato comunque rimarrebbero libere e gratuite”.
“Al ministero lavoriamo seriamente con tutte le amministrazioni locali, anche con la regione siciliana, nonostante faccia molte polemiche”, afferma poi Cancelleri rispetto alle frizioni tra governo nazionale e regione siciliana, “con le polemiche però non si costruiscono ponti, viadotti, strade, gallerie, non si costruisce niente, si fa solo polemica”.
Nel frattempo ci si avvicina al referendum e alle elezioni regionali, “si dice sempre che se i partiti di maggioranza perderanno nelle elezioni regionali allora dovranno mollare. Non è vero, le elezioni regionali hanno poco a che fare con la politica nazionale”. Per quanto riguarda invece il decreto semplificazioni, il viceministro Cancelleri fa il punto della situazione: “con il decreto semplificazioni noi intendiamo accelerare la spesa il più possibile, per dare una risposta tempestiva alla crisi economica. Avremo una disoccupazione galoppante e quindi vogliamo creare posti di lavoro aprendo i cantieri. Il decreto rende più veloci le procedure di gara, conferisce poteri derogatori che permettono di spendere velocemente, rispettando trasparenza, sicurezza, legalità. Il nostro obiettivo è accorciare i tempi per aprire i cantieri entro la fine dell’anno e sopperire alla perdita dei posti di lavoro”, conclude.
Intervista di Virginia Cataldi
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