L'informativa di Conte alla Camera: "Illegittime misure meno restrittive da parte delle Regioni"
"Il governo ha sempre compreso la gravità del momento e proprio per questo non ha mai inteso procedere per via estemporanea, improvvisata: c'è stato accurato bilanciamento di tutti gli interessi e i valori coinvolti, buona parte dei quali di rango costituzionale". Sono le parole con cui il premier Giuseppe Conte ha avviato la sua informativa sull'emergenza Coronavirus (video). Polemiche sulla distanza di sicurezza in Aula hanno infiammato la seduta dopo che un parlamentare della Lega si era tolto la mascherina poco prima che cominciasse a parlare Giuseppe Conte per le sue comunicazioni sulla Fase 2. Il presidente Roberto Fico ha spiegato a tutti i parlamentari che la mascherina, sulla base di quanto deciso dalla conferenza dei capigruppo, è obbligatoria nell'emiciclo tra i parlamentari che dal loro banco possono intervenire al microfono sempre con la mascherina. Senza mascherina si può intervenire parlando vicino a dei microfoni installati in un punto dell'Aula dove le distanze di sicurezza possono essere rispettate, ha poi ricordato. Il presidente della Camera ha dovuto comunque sospendere per pochi minuti la seduta e l'ha fatta riprendere dopo essersi accertato che tutti i parlamentari nell'emiciclo indossassero la mascherina, compreso il deputato leghista. Quindi ha dato la parola al premier Giuseppe Conte che ha cominciato il suo intervento. "Stiamo affrontando un'emergenza che non ha precedenza nella storia repubblica, siamo costretti a riconsiderare modelli di vita, a rimeditare i nostri valori, a ripensare il nostro modello di sviluppo. Sono giorni in cui è vivace il dibattito, anche critico, sulle decisioni assunte. La vivacità rileva la forza e la vitalità del nostro sistema democratico". Conte ha sottolineato la necessità di convivere col virus, spiegando che siamo ancora dentro la pandemia. Quello messo in campo "è un modo per far ripartire al meglio la nostra economia senza battute di arresto in futuro. Un approccio non graduale e incauto porterebbe ad una recrudescenza del contagio. Il governo non può assicurare il ritorno immediato alla normalità". "Se il tasso R0 tornasse vicino a 1 si saturerebbero le terapie intensive entro fine anno", ha detto il premier alla Camera citando il rapporto dell'Iss. "Un rapporto del comitato tecnico-scientifico, che non è segreto, stima che la riapertura totale al 4 maggio porterebbe a un rischio elevatissimo di ripresa del contagio". Conte ha poi sottolineato che eventuali misure meno restrittive attuate dalle Regioni sono illegittime. "Non ci sarà un piano rimesso a iniziative improvvide di singoli enti locali ma basato su rilevazioni scientifiche. Iniziative che comportino misure meno restrittive non sono possibili, perché in contrasto con le norme nazionali, quindi sono da considerarsi a tutti gli effetti illegittime". "Nel mese di maggio si procederà ad effettuare 150mila test sierologici, un campione verrà selezionato dall'Istat. Dovremo essere pronti a misure tempestive, anche restrittive" in caso di nuova crescita dei contagi. "Misure che potranno essere mirate su specifici territori". Il premier però ha garantito che "al termine delle due settimane (previste dal Dpcm del 4 maggio, ndr) avremo un quadro più chiaro e potremo procedere ad un ulteriore allentamento delle misure contenitive". E ancora: "Se nei prossimi giorni la curva dei contagi non dovesse crescere allenteremo ulteriormente le misure assicurando l'apertura in sicurezza del commercio al dettaglio, della ristorazione, dei servizi alla persona".