Erano le 18,20 del 13 dicembre 2009 e Silvio Berlusconi, che era ancora presidente del Consiglio, veniva aggredito in piazza Duomo a Milano al termine di un comizio per il tesseramento del Pdl. A colpire al volto l'allora premier con una statuetta fu Massimo Tartaglia, 42enne, che per quel gesto fu subito arrestato.
Quel giorno di 10 anni fa, il video di Berlusconi col volto insanguinato fece il giro del mondo. Ne parlarono i tg dei principali Paesi, se ne discusse a lungo. Ovunque si vedevano le immagini del premier ferito, che perdeva sangue dalla bocca e dal naso, caricato sulla sua auto e portato al San Raffaele.
"Sto bene, non mi fermeranno", disse dopo l'aggressione. Dalla tac i medici riscontrarono la frattura del setto nasale e di due denti. Tartaglia, accusato di lesioni pluriaggravate, fu assolto dal gup Luisa Savoia nel giugno del 2010 perché totalmente incapace di intendere e volere, il giudice applicò dunque la misura di sicurezza della libertà vigilata e lo affidò allo psichiatra responsabile della comunità riabilitativa in cui si trovava agli arresti domiciliari. Alla fine del 2011 tornò a casa anche se in regime di libertà vigilata e con l’obbligo di frequentare il Centro psicosociale.
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