Ammonta a circa 1 miliardo di euro il maggior disavanzo che la Regione siciliana deve gestire anche se la cifra è ancora al vaglio della Corte dei conti, che sta esaminando il rendiconto dell'anno scorso e su cui si dovrebbe esprimere entro la metà di ottobre. Stando a questi numeri, il governo potrebbe valutare il blocco della spesa da qui alla fine dell'anno. Il disavanzo, sulla base del decreto legislativo 118, va ripianato nell'esercizio corrente o nel triennio.
Musumeci, durante la conferenza a Palazzo d'Orleans per illustrare la situazione finanziaria della Regione, ha annunciato di aver "nominato un esperto di caratura nazionale per fare emergenze i residui non accertati nel passato e avviare con la Corte dei Conti il definitivo risanamento del bilancio della Regione".
"Perché fare terrorismo, a che serve? Noi speriamo una corale mobilitazione per tirare fuori la Sicilia dal baratro in cui altri l'hanno costretta negli ultimi trent'anni. E invece - aggiunge - qui qualcuno vuol tentare il gioco maldestro di farsi una verginità politica. Qualcuno da carnefice vuol far finta di diventare vittima. Sapevo che il popolo siciliano ha nel codice genetico l'innata vocazione alla teatralità ma questo significa seminare sbigottimento e incertezza tra la gente. Forse ho fatto fin troppo il presidente istituzionale, sono cattolico ma ho due sole guance".
"Ho letto notizie improntate a terrorismo psicologico - ha detto Musumeci -. La politica deve essere improntate a grande senso di responsabilità. Nei momenti di difficoltà la politica deve sapere offrire soluzioni e non tentare vergognose speculazioni. Stiamo portando avanti una sorta di operazione verità sui conti, e man mano che emerge qualcuno si preoccupa di minimizzare pensando di gettare il pallone dall'altra parte".
Video Marcella Chirchio
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